Rohingya: aumento esponenziale dei rifugiati in Indonesia
È aumentato esponenzialmente il numero di rifugiati Rohingya giunti in Indonesia via mare. Si parla di un incremento del 700% nel mese di ottobre, incremento che non è destinato a scendere nelle prossime settimane. Con la diminuzione dei venti monsonici si prevedono infatti nuove e numerose traversate.
i numeri delle traversate
Secondo l’UNHCR sarebbero almeno 395 i rifugiati arrivati via mare ad ottobre, di cui 173 bambini. Nel 2023 se ne erano registrati 49. A ottobre sono approdate tre imbarcazioni, l'ultima delle quali ad Aceh il 31 ottobre, con a bordo 90 rifugiati Rohingya, tra cui sette bambini. Sei persone hanno perso la vita durante la traversata, i loro corpi sono stati trovati sulla riva o a mare.
Perché questo aumento di partenze?
Tra i fattori che spingono i Rohingya a imbarcarsi c’è sicuramente l'incremento delle violenze nei campi profughi di Cox’s Bazar che mette a rischio la sicurezza delle persone.
Secondo recenti interviste che abbiamo portato avanti con i genitori e i giovani rifugiati che vivono a Cox’s Bazar, le persone sono terrorizzate dalle esperienze di rapimenti a scopo di riscatto o per il reclutamento dei minori in gruppi armati Rohingya in Bangladesh (per approfondire leggi l'articolo "Nella paura costante, la vita dei bambini Rohingya").
La situazione negli ultimi 7 anni, dopo la crisi del 2017, è molto difficile soprattutto per i più piccoli. I bambini rifugiati Rohingya in Bangladesh sono rimasti senza istruzione formale, i genitori e gli operatori sanitari senza lavoro e tutti i rifugiati sono diventati più vulnerabili alle morti e alle ferite causate da incendi su larga scala, inondazioni e smottamenti e ora alla violenza e all’insicurezza nei campi.
Chi tenta la traversata verso l’Indonesia è alla mercé dei trafficanti e rischia di subire abusi o di morire in mare a causa della scarsa sicurezza delle imbarcazioni o per mancanza di cibo e acqua.
Cosa chiediamo
L’impressionante aumento dei rifugiati Rohingya arrivati in Indonesia solo nell’ultimo mese deve essere un campanello d’allarme per la regione. Nessun bambino dovrebbe sopportare settimane in mare su una fragile imbarcazione. Nessun bambino dovrebbe essere costretto a mettere a rischio la propria vita. I governi regionali devono agire con urgenza e tenere conto delle previsioni di un aumento record di barconi di rifugiati quest’anno. Questa non è solo responsabilità dell’Indonesia: tutti i governi della regione devono consentire alle barche dei rifugiati Rohingya di sbarcare in sicurezza e onorare i propri obblighi e impegni internazionali delineati nella Dichiarazione di Bali. È tempo di uno sforzo regionale rapido e unificato per rafforzare la cooperazione, salvare vite umane in mare, garantire sbarchi sicuri e fornire alle persone l’accesso agli aiuti umanitari e alle procedure per determinare il loro status di rifugiato.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.