Siria: 38 bambini uccisi nei bombardamenti

Almeno 38 bambini sono stati uccisi e 46 sono rimasti feriti nei bombardamenti iniziati il 1 aprile nel nord ovest della Siria. 

Migliaia di famiglie sono fuggite dalla zona nord di Hama verso villaggi e città a ridosso del confine con la Turchia, ma hanno dovuto cercare rifugio nei campi e lungo le strade perché i campi profughi, in cui la popolazione è quadruplicata, sono ormai sovraffollati.    

la situazione di scuole e ospedali  

Secondo le Nazioni Unite, gli attacchi aerei e i bombardamenti concentrati su alcune zone del nord ovest della Siria hanno danneggiato 18 strutture sanitarie, che assistono più di 200.000 persone, e hanno ucciso 4 operatori che prestavano servizio. Molte strutture sanitarie in quest’area hanno dovuto sospendere le loro attività e le poche ancora operative sono sovraccariche di pazienti. 

Più del 65% delle scuole ad Hama hanno dovuto chiudere e l’escalation delle violenze ha impedito a 250.000 studenti di sostenere gli esami finali perdendo così l’intero anno di scuola. 

La testimonianza dal campo

“Gli attacchi sui civili sono illegali, e le parti in conflitto hanno l’obbligo di evitarli. Intere famiglie con tanti bambini raccolgono quel poco che hanno - ha dichiarato Sonia Khush, nostra Direttrice in Siria - e si dirigono su mezzi affollati verso nord, senza sapere dove potranno trovare riparo. Queste scene drammatiche si sono ripetute senza sosta in 8 anni di conflitto e i civili stanno pagando il prezzo più alto”. 

Chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto umanitario internazionale e la normativa a tutela dei diritti umani. Devono essere predisposti i meccanismi necessari perché i colpevoli dei crimini contro i civili, in particolare coloro che compiono gravi violazioni contro i bambini, siano perseguiti. Scuole, ospedali e altre infrastrutture civili devono essere protette dagli attacchi. I bambini sono particolarmente vulnerabili alle armi esplosive e le parti in conflitto devono fare ogni sforzo per proteggerli.     
 
Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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