Tsunami in Indonesia: sono centinaia di migliaia i bambini colpiti
Sono centinaia di migliaia i bambini colpiti dallo Tsunami che ha investito l’isola di Sulawesi, in Indonesia, e le organizzazioni umanitarie stanno faticando a raggiungere alcune delle comunità più colpite.
Manca l’energia elettrica nei dintorni di Palu, la capitale, le frane hanno bloccato le strade principali e altre infrastrutture di vitale importanza, come l’aeroporto, sono state danneggiate.
“Le difficoltà di accesso alle aree colpite sono un problema enorme in questa emergenza umanitaria. Anche se non sappiamo ancora qual è la reale estensione dell’emergenza, le proporzioni sono immensecon danni catastrofici in molte aree. Grandi edifici sono crollati, le abitazioni sulla costa sono state spazzate via e le molte centinaia di vittime sono tristemente destinate ad aumentare,” ha dichiarato Tom Howells, Direttore operativo a Jakarta.
“Organizzazioni umanitarie e autorità locali – ha aggiunto - stanno cercando con molte difficoltà di raggiungere le comunità nella zona di Dongala, dove ci si aspetta ci siano i danni più gravi e il numero più alto di vittime. Abbiamo un fortissimo timore per molti dei centri abitati in quell’area.”
Secondo le nostre stime, centinaia di migliaia di bambini possono essere coinvolti nell’emergenza in base all’indice demografico e ai calcoli sull’impatto. Howells segnala le prime evidenze di bambini che hanno smarrito i propri familiari e sarà necessario uno sforzo straordinario per aver cura di loro e proteggerli adeguatamente.
I bambini hanno vissuto un’esperienza sconvolgente e lo shock emotivo perdura a causa delle ripetute scosse di assestamento. I bambini possono aver smarrito o perso i loro familiari e amici, o aver perso la propria casa e tutto ciò che avevano, e si chiedono se la loro vita potrà mai tornare ad essere in qualche modo normale.
“È assolutamente necessario - ha sottolineato Howells - che nei prossimi giorni, settimane e mesi venga posta la massima attenzione ai bambini, e si faccia un lavoro specifico per garantire che possano essere riuniti alle loro famiglie. Il recupero anche emozionale dei bambini deve essere parte fondamentale della risposta umanitaria, non dobbiamo dimenticarlo”.
Il nostro staff opera in Indonesia attraverso il partner locale Yayasan Sayangi Tunas Cilik (YSTC), e un team di operatori umanitari sta cercando di raggiungere le comunità più colpite. Stiamo lavorando con il Governo e le altre organizzazioni per fare una prima stima delle comunità colpite e stabilire quali siano le necessità prioritarie per l’intervento.
“Abbiamo scorte di beni di prima necessità pronti per essere distribuiti - ha concluso Howells - come materiali per costruire rifugi temporanei, kit igienici, taniche per l’acqua e materiale educativo per consentire la ripresa di attività scolastiche nel più breve tempo possibile. Faremo ogni sforzo su questa emergenza mentre stiamo ancora intervenendo anche a Lombok, che è stata colpita da un terremoto di magnitudo 6.9 nel mese di agosto seguito da molte scosse di assestamento.”
Per approfondire leggi il comunicato.
Aggiornamento delle ore 17.30
Più di 1,5 milioni di persone, tra cui almeno 600.000 bambini, stanno subendo le conseguenze del devastante terremoto e dello tsunami che hanno colpito l’isola di Sulawesi. Un terzo di questi bambini sono stati colpiti in maniera molto grave e hanno perso le loro case, persone care e mezzi di sostentamento.
Siamo molto preoccupati per il forte impatto psicologico che il disastro rischia di avere sui minori, in particolare su coloro che sono rimasti orfani o che hanno smarrito i propri genitori.
“Stiamo ricevendo sempre più segnalazioni di bambini che sono rimasti separati dai loro genitori nel caos della fuga, mentre gli edifici crollavano e le onde dello tsunami spazzavano via case e negozi. Purtroppo, molti bambini hanno perso i genitori nel disastro. Tutto ciò è straziante - ha affermato Tom Howells, direttore operativo in Indonesia - "Questi bambini stanno subendo traumi e angosce inimmaginabili, che nessun bambino dovrebbe mai provare. Alcuni di loro hanno già trascorso tre notti all’addiaccio o in ripari di fortuna, con scarso accesso a cibo, cure mediche e supporto psicologico. I bambini sono spesso i più colpiti da disastri come questo e dalle gravi conseguenze che ne derivano, è quindi fondamentale fornire loro immediato supporto fisico e psicologico”.
Un team del nostro partner locale, Yayasan Sayangi Tunas Cilik (YSTC), ha raggiunto Palu - capitale di Sulawesi ed epicentro della crisi - dopo un viaggio di circa 800 chilometri via mare e via aerea, da Makassar, nel sud dell’isola. Gli operatori distribuiranno subito beni di prima necessità, come teli in plastica e corde per costruire rifugi temporanei, pentole e padelle per cucinare e kit igienici che comprendono sapone e prodotti per la pulizia per prevenire malattie. Nei prossimi giorni saranno inoltre attivati gli “Spazi a misura di bambino” per offrire ai minori un luogo sicuro e protetto, al riparo dal caos circostante.
"In questo momento c’è urgente bisogno di cibo, acqua e materiali per costruire rifugi temporanei, mentre alcune persone tornano a vedere ciò che resta delle loro abitazioni e si trovano di fronte a quello che senza dubbio sarà un lungo percorso per tornare alla normalità. L'accesso alle zone colpite continua però a essere una delle principali sfide nella risposta umanitaria, con infrastrutture chiave come strade, ponti e aeroporti che sono inservibili o hanno subito gravi danni. Al momento, pertanto, è impossibile conoscere la reale entità del disastro e il bilancio dei morti potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni”, ha concluso Howells.
Per approfondire leggi il comunicato.