Violenza ad Haiti: 21mila bambini sfollati

Cristina Baussan / Save the Children

Sono oltre 21mila i bambini che ad Haiti sono stati costretti ad abbandonare la propria casa nelle due settimane appena trascorse. La causa è il terribile aumento della violenza tra bande nel territorio, che ha provocato l’ondata di sfollamenti più alta da gennaio dello scorso anno.

Haiti: la situazione dei bambini sfollati

A Port-au-Prince oltre 21mila bambine e bambini sono stati costretti a lasciare la propria abitazione nelle ultime due settimane. La causa è l’escalation di violenza ad Haiti, un Paese diventato pericoloso, dove le bande continuano a reclutare minori tra le loro fila. I morti e i feriti degli ultimi scontri portano il bilancio accertato delle vittime della violenza delle bande a oltre 4.500 morti e oltre 2.000 feriti. Tuttavia, il bilancio reale è probabilmente molto più alto.

Ma come sappiamo, questa violenza non è un caso isolato: dall’11 novembre, secondo i dati diffusi dall’OIM, 41mila persone sono state costrette a fuggire a causa dell'intensificarsi della violenza e dell'insicurezza. È l'ondata di sfollamenti più alta dal gennaio 2023. Negli ultimi due anni, la violenza delle bande ha causato lo sfollamento di più di 700mila persone, di cui circa 365mila bambini: parliamo di quasi un bambino su 10. Molte famiglie sono state costrette a cercare un posto sicuro in scuole sovraffollate o in altre famiglie ospitanti, vivendo in contesti molto difficili, spesso con scarso accesso all’acqua potabile, al cibo o all’assistenza sanitaria.

Il reclutamento dei bambini ad Haiti


Secondo le Nazioni Unite, il numero di bambini reclutati dalle bande ad Haiti è aumentato del 70% nell'ultimo anno, costretti a unirsi alle gang pur di sopravvivere.

I nostri operatori hanno ricevuto diverse segnalazioni di bambini che si sono uniti a bande violente. Sono bambini e ragazzi privati della loro infanzia, molti dei quali hanno dovuto compiere atrocità come uccidere, rapire e saccheggiare pur di ricevere cibo e protezione.

“Per le organizzazioni umanitarie sta diventando sempre più complesso distribuire aiuti alle famiglie che vivono sotto l'assedio delle bande, poiché queste ultime controllano ormai tutte le strade principali che danno accesso alla capitale. I costi operativi sono saliti alle stelle e gli aiuti che arrivano nel Paese sono pochi. Semplicemente, non siamo in grado di svolgere il nostro lavoro in modo efficace. L'unico modo per proteggere veramente le vite dei bambini è fermare questa violenza, fare tutto il possibile per migliorare la situazione immediatamente e garantire che l'assistenza umanitaria raggiunga chi ne ha bisogno senza ritardi”, ha dichiarato Chantal Sylvie Imbeault, Direttrice di Save the Children Haiti.

Aumento della violenza e aiuti limitati

L’aumento della violenza e le preoccupazioni per la sicurezza stanno ostacolando anche l’accesso agli aiuti, a causa degli aumenti spropositati dei prezzi e delle difficoltà di accedere al cibo e all’acqua potabile. Parliamo di una situazione grave, destinata ad aumentare senza interventi immediati: i livelli di fame sono saliti alle stelle in tutta la città, con un bambino su sei che si trova ora sull'orlo di condizioni simili alla carestia.

Le bambine e i bambini di Haiti stanno pagando il prezzo più alto per un'altra escalation di violenza. Non esiste un luogo sicuro e rischiano di subire danni fisici e gravi disagi emotivi, oltre che di dover abbandonare le proprie case.

Cosa chiediamo

Chiediamo che venga garantito il pieno e libero accesso agli operatori umanitari e alle forniture salvavita ad Haiti, soprattutto a Port au Prince, per combattere la fame e la malnutrizione acuta grave, e chetutte le parti si adoperino per proteggere i bambini. Inoltre, chiediamo alla comunità internazionale di aumentare immediatamente i finanziamenti umanitari per il Paese.

Il nostro intervento 

Stiamo fornendo aiuti economici alle famiglie sfollate a Port-au-Prince, che al momento vivono in scuole trasformate in rifugi. Lavoriamo per trovare per loro delle soluzioni abitative più dignitose e contribuire a liberare le scuole per riprendere le attività didattiche. 
Inoltre, forniamo degli aiuti economici anche alle famiglie ospitanti nel dipartimento di Grand'Anse e del Sud, e lavoriamo insieme a dei partner locali nei dipartimenti Ovest, Grand'Anse e Sud di Haiti per garantire accesso a un'istruzione di qualità e supporto psicosociale agli studenti.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa. 
 

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