Istruzione di qualità ai minori in transito in Bosnia-Erzegovina
Perché
La Bosnia-Erzegovina è uno dei paesi di transito sulla cosiddetta “rotta balcanica”, dove le persone che migrano passano per proseguire il percorso verso l’Europa, una rotta pericolosa fatta spesso di respingimenti illegali e violenze. Molte persone, tra cui minori non accompagnati, attraversano il cantone nordoccidentale di UnaSana, collocato al confine con la Croazia, sperando da lì di poter continuare il viaggio. In una situazione in cui è difficile ottenere cibo, alloggio, igiene e cure mediche, per bambine e bambini in transito è spesso difficile avere accesso ad un’istruzione di qualità. Le autorità locali si sono impegnate per assicurare ai minori in transito il loro diritto all’educazione, nonostante il Covid-19 renda l’istruzione più difficile. L’accesso a reali opportunità di apprendimento è però ostacolato dalla scarsità di risorse finanziarie, la mancanza di attrezzature informatiche, necessarie durante la pandemia, la mancanza di materiale didattico adattato alle specifiche necessità di minori in transito e il basso numero di insegnanti.
Che cosa
Questo progetto, supportato dalla Fondazione Alta Mane, è implementato nel cantone di UnaSana per garantire il diritto all’educazione di bambine e bambini sulla rotta balcanica. Il progetto include il supporto sia all’educazione formale in ambiente scolastico che a quella informale implementata nei campi rifugiati. Save the Children organizza corsi di inserimento nel percorso formativo utilizzando la metodologia HEART (Cura ed Educazione attraverso l’Arte, Healing and Education through the Arts), che configura l‘espressione artistica come momento di apprendimento e opportunità terapeutica e prevede una componente di supporto psicologico. Dopo qualche settimana del percorso HEART, e fino ad un massimo di tre mesi, supportiamo l‘inserimento dei minori nelle scuole locali. Il nostro team di mediatori culturali promuove formazioni specifiche per gli insegnanti. Organizziamo anche opportunità di educazione non formale, in particolare per giovani di 16-17 anni che altrimenti non avrebbero accesso all'istruzione. Consapevoli delle difficoltà specifiche per le ragazze e le donne in transito, lavoriamo per creare un accesso sicuro alle scuole e per creare una risposta individualizzata per ogni persona. Organizziamo, inoltre, attività specifiche come discussioni e momenti di approfondimento su temi relativi alla salute riproduttiva e ai pregiudizi culturali correlati alle mestruazioni.
Attività principali
Vogliamo raggiungere almeno 200 minori coinvolte dalla migrazione, di età compresa tra i 5 e i 17 anni, in 5 scuole diverse nei cantoni di Una-Sana e Sarajevo.
Il progetto inoltre supporterà anche almeno 600 minori con difficoltà educative e una frequenza scolastica irregolare.
Infine, almeno 50 minori coinvolti dalla migrazione ma non residenti nei centri di transito saranno coinvolte nelle attività del progetto.