Guerra a Gaza e l’impatto sulla salute mentale dei bambini
Sacha Myers / Save the Children
I bambini e le bambine palestinesi sfollati in Egitto sono tormentati dagli orrori che hanno vissuto dalla guerra a Gaza. Combattono contro incubi, rabbia, enuresi notturna e ansia. Nei nostri centri in Egitto, il 90% delle richieste per ricevere supporto psicologico, riguardava i bambini.
Bisogna affrontare i bisogni a breve e lungo termine dei bambini palestinesi sfollati in Egitto, con un aumento del sostegno alla salute mentale e al supporto psicosociale.
Gaza: la salute mentale dei bambini palestinesi
La guerra a Gaza ha avuto un forte impatto sulla salute mentale dei bambini e delle bambine palestinesi. Mentre fuggono e vengono sfollati, le loro vite sono minacciate dai pericoli costanti e dai tanti bombardamenti, vengono intimoriti e resi ansiosi. Tutto questo ha un forte impatto sulle loro condizioni psicologiche.
Dall’inizio della guerra a Gaza, lo scorso 7 ottobre, più di 60.000 palestinesi, tra cui oltre 5.500 sfollati per motivi sanitari, hanno attraversato il confine con l’Egitto in cerca di rifugio e assistenza medica. Negli ultimi tre mesi abbiamo ricevuto più di 500 richieste da parte di palestinesi in Egitto per ricevere supporto per la loro salute mentale e sostegno psicosociale. Quasi il 90% di queste richieste riguardava bambini, con genitori preoccupati che i loro figli fossero ancora agitati da rumori forti, che non riuscissero a dormire o addirittura ad andare in bagno da soli o che si fossero chiusi in sé stessi e non mostrassero alcun segno di emozione.
La chiusura del valico di Rafah con l'Egitto dal 7 maggio ha bloccato completamente l'evacuazione dei pazienti. Circa 600 pazienti destinati ad essere evacuati, non sono attualmente in grado di muoversi. Tra ottobre 2023 e il 18 maggio ci sono state 12.760 richieste di evacuazione per motivi sanitari, verso l’Egitto e altri Paesi.
I traumi della guerra a Gaza
Quando si fugge da una guerra i bambini riportano traumi profondi. Di seguito la testimonianza di una madre di Gaza, di nome Heba, fuggita in Egitto con la sua famiglia:
Heba, 28 anni, vive in un appartamento al Cairo con il marito e i tre figli Rami di 7, Sana di 10 e Samira di 12. Tutti sono stati gravemente feriti da un attacco aereo a Gaza. Heba ci racconta che suo figlio Rami, ha riportato ferite alla testa e alla gamba e che adesso ha paura di tutto:
“Rami era in realtà noto per essere molto coraggioso e consolava sempre la famiglia. Ma da quando si è ferito è diventato un bambino che teme qualsiasi rumore o che ha paura del buio e non può stare da solo o andare in bagno da solo. Da dopo la guerra, le ragazzine hanno un battito cardiaco più elevato, hanno paura e pensano che la morte sia dietro l’angolo. Anche quando stavamo guidando dal confine al Cairo… Samira aveva gli incubi e si svegliava pensando che fossimo morti e che tutto fosse stato distrutto.”
I bambini e le bambine a Gaza hanno subito danni psicologici inimmaginabili a causa della violenza. Vittime innocenti che riportano gravi lesioni fisiche, inclusa la perdita di parti del corpo oltre alla perdita familiari, vedendo le loro case e scuole distrutte. Specialmente i più piccoli vivono con il tormento dell’incertezza di non sapere dove siano i loro cari a Gaza e cosa accadrà loro. Vivere con tipo di stress, e per così tanto tempo, è sufficiente a distruggere la salute di chiunque, sia fisica che mentale, in particolar modo per i bambini.
Il nostro intervento
L’esposizione prolungata alla guerra e all’incertezza può causare uno stato di “shock tossico”, ma i bambini in aree di conflitto mostrano una notevole resilienza. Sappiamo dall’esperienza in Egitto e in molti altri paesi nel mondo che possono riprendersi con assistenza adeguata attraverso interventi per la salute mentale e psicosociale (MHPSS), spazi a misura di bambino dove possono giocare e programmi educativi specifici.
Stiamo lavorando con le autorità egiziane per fornire servizi essenziali ai palestinesi sfollati, tra cui assistenza in denaro, sostegno per coprire le spese mediche, supporto alla salute mentale e psicosociale (MHPSS). Le attività dell’MHPSS includono consulenza di gruppo e individuale per i bambini e i loro caregiver, formazione dei palestinesi in Egitto per fornire supporto psicosociale a livello comunitario ai palestinesi appena arrivati da Gaza e formazione dell’MHPSS al personale delle ambulanze egiziane in modo che possano supportare meglio l’assistenza ai bambini evacuati per motivi sanitari.
Sosteniamo le autorità sanitarie, le ambulanze e gli ospedali pubblici che ricevono gli sfollati per motivi sanitari da Gaza, fornendo incubatrici per neonati e altre forniture e attrezzature mediche essenziali. Siamo in preparazione per formare gli operatori sanitari, che operano in prima linea, sulla risposta alle lesioni pediatriche da esplosione e alle vittime di incidenti. La nostra risposta a Gaza avviene nel paese egiziano attraverso la collaborazione con il Ministero della Salute egiziano e con il sostegno di Community Jameel e del Fondo di coalizione umanitaria canadese.
Cosa chiediamo
Chiediamo un aumento urgente del sostegno internazionale per affrontare i bisogni a breve e lungo termine dei bambini palestinesi sfollati in Egitto, in particolare per quanto riguarda i servizi di salute mentale e di supporto psicosociale.
“A Gaza, i bambini continuano a essere mutilati e a subire lesioni fisiche, con poche possibilità di cure mediche o terapie e la loro salute mentale è in bilico. Si stima che più di 1 milione di bambini abbiano un disperato bisogno di servizi di salute mentale. Chiediamo un cessate il fuoco immediato per salvare la vita e il futuro dei bambini e delle bambine” ha dichiarato Laila Toema, psicologa e consulente di Save the Children in Egitto per la salute mentale e il supporto psicosociale.