Olimpiadi di Parigi: sport, diritto essenziale per i bambini

MIGUEL ANGEL ARREATEGUI RODRIGUE/ Save the Children

Le Olimpiadi di Parigi 2024 stanno per iniziare, ma nel mondo ancora milioni di bambini sono privati dell’opportunità di fare sport da guerre, povertà, genere e disabilità.
Abbiamo chiesto a bambine, bambini e ad alcuni ex atleti olimpici di raccontare cosa significhi per loro lo sport.

Olimpiadi di Parigi: sport, un diritto di tutti i bambini

Lo sport è vitale per la salute fisica e mentale dei bambini e dei giovani. Inoltre, offre ai bambini un insegnamento importante sulle loro abilità per tutta la vita, come la resilienza, la dedizione e il lavoro di squadra. Eppure, nel mondo, sono diversi fattori che privano i bambini della possibilità di fare sport: i conflitti, il genere, la povertà o lo status di rifugiati.

“Lo sport è essenziale per lo sviluppo dei bambini, eppure troppi ne sono esclusi. Ogni bambino ha il diritto di praticarlo, ma purtroppo barriere come la povertà, la discriminazione di genere e la disabilità privano molti bambini di questa opportunità. Come comunità, è nostra responsabilità abbattere queste barriere e garantire che tutti i bambini abbiano la possibilità di sperimentare i benefici fisici e mentali dello sport”, ha detto Nikkita Holder, atleta canadese, che ha gareggiato nei 100 metri a ostacoli e nella staffetta dei 100 metri alle Olimpiadi di Londra 2012.

Insieme ad alcuni atleti olimpici, chiediamo un maggiore impegno nel riconoscimento dello sport come diritto essenziale per i bambini, come stabilito dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.

I benefici dello sport per i bambini

L'attività fisica è essenziale per la crescita dei bambini e degli adolescenti, per il loro sviluppo cognitivo, le loro capacità motorie e il loro benessere mentale. Combatte lo stress e li indirizza verso uno stile di vita sano. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda loro di praticare ogni giorno almeno 60 minuti di attività fisica moderata-intensa. Tuttavia, secondo l'OMS, circa l'81% degli adolescenti a livello globale non raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati [1].

Lo sport inoltre offre ai bambini l'opportunità di fare amicizia e può migliorare l'umore, potenziando le funzioni cognitive. Per questi motivi, lo sport dovrebbe essere accessibile a tutti, e per farlo è fondamentale rimuovere le barriere che impediscono ai bambini di partecipare, per fornirgli opportunità e stimoli.

Sport per tutti nel campo profughi di Za’atari in Giordania

Per quasi 5.000 bambini rifugiati che vivono nel campo profughi di Za’atari in Giordania, dal 2018 insieme a The Arsenal Foundation abbiamo promosso il programma Coaching for Life, per dare l'opportunità di giocare a calcio a tutti i bambini e le bambine. Il programma vuole contrastare la disuguaglianza di genere e incoraggia le comunità a sostenere la partecipazione delle ragazze al calcio: ora vi partecipa un numero uguale di ragazze e ragazzi.

Abbiamo intervistato un'allenatrice junior del programma Coaching for Life. Il suo nome è Rehab, 15 anni, e ci ha raccontato che all'inizio della sua attività ha incontrato la resistenza di alcuni membri della sua comunità a praticare sport. 
“Loro (la comunità) pensano che possano giocare a calcio i ragazzi, ma non le ragazze. Hanno l’idea che le ragazze debbano stare a casa, fare le pulizie e non uscire per allenarsi o lavorare. Queste convinzioni sono radicate nelle norme e nelle aspettative tradizionali”, ha detto.

Le bambine e i bambini con disabilità spesso incontrano ostacoli nello sport. A questo proposito raccontiamo la storia di Langyuan, 17 anni, cinese, che ha dovuto affrontare barriere a causa di pregiudizi sulla sua disabilità uditiva e sulle sue difficoltà di apprendimento: all'età di 8 anni è entrato a far parte del nostro Programma Disabilità e Inclusione in Cina, dove ha potuto sviluppare appieno il suo potenziale sportivo. Da quel momento, Langyuan ha più fiducia in se stesso e ha vinto molte medaglie alle Olimpiadi speciali di Sichuan, praticando diversi sport:  “Giocare a pallacanestro, correre, nuotare, pattinare, fare Tai Chi, posso fare tutto questo. Ho iniziato a praticare il Tai Chi a sette anni, quindi sono quasi dieci anni che lo pratico. Mi piace il Tai Chi perché fa bene alla salute”, ci ha raccontato.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa.


Note: 
[1] https://www.who.int/teams/health-promotion/physical-activity/global-status-report-on-physical-activity-2022 

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