XV Atlante dell’Infanzia: in Italia sempre meno bambini e sempre più poveri

Francesco Basile per Save the Children

Sempre meno bambini e sempre più poveri. È questo il primo significativo dato emerso dalla XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Un due tre…Stella. I primi anni di vita”, che abbiamo pubblicato oggi.

L’Italia nel 2023 ha conosciuto un nuovo record negativo per la natalità, con meno di 380mila nuovi nati, mentre la povertà continua a colpire i minori, specialmente i più piccoli: la povertà assoluta colpisce il 13,4% delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni, e circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare, in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. Quasi un bambino su dieci della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, ovvero ha vissuto in una casa che in inverno non era riscaldata in modo adeguato.

Atlante dell’Infanzia: le difficoltà nei primi anni di vita

L’Atlante dell’Infanzia (a rischio) di quest’anno ci racconta l’Italia dei piccolissimi, di quei bambini che vengono al mondo in un Paese fragile, in cui l’ascensore sociale sta precipitando velocemente. È in questo contesto che i primi mille giorni di vita si trasformano da essere una grande opportunità per far fiorire interessi e capacità a diventare un percorso a ostacoli, che lascia indietro e penalizza quelli che nascono nei contesti più fragili.

In Italia, le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 748mila. Famiglie che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti anche con l’aumento dei prezzi di alcuni beni e servizi essenziali per la prima infanzia:

  • da un’analisi realizzata con il Centro Studi di Confindustria, emerge infatti che dal 2019 al 2023 una spesa indispensabile, come quella per “latte e pappeè salita del 19,1% (più dell’aumento dell’inflazione pari al 16,2%),
  • il costo per la frequenza degli asili nido è aumentato dell’11,3%, con riferimento in particolare all’offerta privata, mentre per i posti finanziati dai Comuni l’aumento è pari all’1,5%,
  • secondo un’elaborazione svolta con il Centro Studi Confindustria sui dati diffusi da Federconsumatori, tra il 2014 e il 2024, i costi pre-nascita come visite mediche, ecografie, abbigliamento premaman, sono cresciuti del 37%,
  • aumenti significativi per le famiglie anche nelle spese del primo anno di vita, in particolare per le famiglie con i redditi medio bassi: dal 2021 al 2024 le spese per i pannolini, ad esempio, sono cresciute dell’11% per quanto riguarda i costi minimi, ovvero per i pannolini meno cari (552 euro annui).

Prima infanzia: disuguaglianze sociali e territoriali

La fotografia restituita dal XV Atlante dell’Infanzia mostra ancora troppe disuguaglianze sociali e territoriali nei servizi per la prima infanzia. In questo video abbiamo raccolto le testimonianze delle famiglie che abbiamo intervistato per la nostra ricerca. 

È necessario un cambiamento radicale delle politiche pubbliche e investire sulla prima infanzia, per il presente e per il futuro del nostro Paese.

Come abbiamo evidenziato nel XV Atlante dell'Infanzia rispetto ai servizi educativi le famiglie incontrano molte difficoltà: meno di un bambino su tre dagli 0 ai 2 anni trova posto in un asilo nido, un servizio che si dimostra fondamentale per combattere le disuguaglianze, con forti disparità territoriali. 

Con i progetti PNRR i posti negli asili nido si stima raggiungeranno la media nazionale del 41,3%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 45% per il 2030, ma molti territori dove la povertà educativa è più forte rischiano di restare indietro: Campania e Sicilia attualmente hanno il tasso di copertura più basso in Italia (rispettivamente del 13,2% e del 13,9%), in base alle stime sui progetti in corso, non riuscirebbero a raggiungere neanche il 33%. Eppure, le due regioni rappresentano la seconda e la terza regione, dopo la Provincia Autonoma di Bolzano, per incidenza dei bambini 0-2 sulla popolazione, con alti tassi di povertà minorile e dispersione scolastica.

In Italia sempre meno bambini e sempre più poveri

I minori in povertà assoluta in Italia sono 1 milione 295mila, pari al 13,8% del totale. Sono i bambini e le bambine ad essere i più poveri a confronto con le altre generazioni: 6,2% degli anziani over 65, del 9,4% dei 35-64enni, e dell’11,8% dei 18-34enni.

Nel 2023, l’8,5% del totale delle bambine e dei bambini vivevano in povertà alimentare, una percentuale cresciuta rispetto al 7,7% del 2021. Il 9,7% della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa che non era adeguatamente riscaldata.

Queste deprivazioni nei primi anni vita costituiscono per i bambini che le vivono fattori nocivi alla salute e al benessere che continuano ad avere un impatto anche nelle fasi successive della vita, diventando fattori di trasmissione della povertà alle generazioni successive.

Nuovo record di denatalità

Nel 2023 l’Italia ha raggiunto un nuovo record di denatalità, con solo 379.890 nuovi nati. Le bambine e i bambini tra 0 e 2 anni rappresentano attualmente appena il 2% della popolazione nazionale, ma la disparità tra generazioni è destinata ad aumentare in futuro: secondo le previsioni ISTAT, infatti, se oggi bambini e giovani fino a 18 anni sono il 15,3% della popolazione, nel 2050 saranno il 13,5%. Al contrario, la generazione più anziana (over 65) passerà dall’attuale 24% al 34,5% nel 2050.

Anche dal punto di vista territoriale, i dati confermano questa tendenza negativa per la natalità: nel 2023 in 340 Comuni italiani, non è nato nessun bambino e in 72 Comuni non ci sono bambini sotto i 3 anni.

La sanità nei primi 1000 giorni

La sanità neonatale italiana è un’eccellenza, eppure anche in questo settore emergono gravi disuguaglianze. In Italia i posti letto nelle terapie intensive pediatriche erano solo 273 nel 2023, con una carenza del 44,4% rispetto agli standard europei e una distribuzione non omogenea: si va dai 128 posti letto al Nord, a fronte di un fabbisogno di 222, ai 55 del Sud e isole, dove ne servirebbero 168, ai 90 del Centro, sotto solo di 2 posti letto.

Punto fondamentale è che i pediatri sono troppo pochi. Nonostante rappresentino una figura indispensabile per le famiglie, nel 2022 il carico medio potenziale per pediatra, cioè il numero di bambini e bambine residenti nell’area in cui opera un medico pediatra, è a livello nazionale di 993 bambini.

L'analisi con Svimez sul pnrr

Insieme a Svimez, abbiamo realizzato un’analisi dell’impatto degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del nuovo Piano nidi promosso nell’aprile di quest’anno dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Dal report emerge che l’investimento consentirà di accrescere la copertura nazionale di oltre dieci punti percentuali, raggiungendo il 41,3%, ma i gap territoriali rimarranno piuttosto ampi.

Oggi soltanto il 30% delle bambine e dei bambini tra 0 e 2 anni trova posto all’asilo nido, con profondi divari territoriali e variazioni tra regioni che superano i 30 punti percentuali: si va infatti dal 46,5% dell’Umbria, la regione con la copertura attualmente più alta, al 13,2% della Campania e al 13,9% della Sicilia.

"Il PNRR rappresenta un’occasione storica per abbattere le disuguaglianze territoriali che penalizzano il presente e il futuro dei bambini nei loro primi anni di vita. Per questo motivo, chiediamo alla Commissione bicamerale infanzia di fare chiarezza sul sistema educativo zero-sei in termini di obiettivi e finanziamenti e di stabilire una vera e propria road map condivisa, senza retromarce e senza lasciare nessun territorio indietro”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Ricerca di Save the Children. 

Città bollenti e pochi spazi verdi

Non è facile per una bambina o un bambino muovere i primi passi nelle nostre città, in particolare nelle aree più periferiche e svantaggiate. Le aree verdi scarseggiano, le temperature aumentano in maniera esponenziale a causa della crisi climatica e gli spazi pubblici disponibili e fruibili, come le biblioteche, sono pochi. Ecco alcune evidenze:

  • A luglio di quest’anno, 349mila bambini sono stati esposti a temperature al suolo medie pari o superiori ai 40 gradi. Un trend in forte crescita negli ultimi 5 anni, sia per il mese di luglio che di agosto.
  • Per quanto riguarda il verde negli oltre 100 capoluoghi di provincia, l’estensione delle aree verdi urbane copre appena il 2,9% dei territori comunali. I giardinetti e i piccoli parchi con aree giochi, sono solo una fetta piccolissima di tutto il verde urbano, pari al 10,9% e, anche in questo caso, con evidenti differenze territoriali.
  • Nel 2022, delle 8.131 biblioteche in Italia, 8 su 10 sono di pubblica lettura. Di queste ultime, il 58,8% ha uno spazio dedicato ai bambini da 0 a 6 anni.

I nostri interventi per bambini e famiglie

“Abbiamo voluto dedicare questo XV Atlante dell’Infanzia ai bambini più piccoli, nella consapevolezza che i primi mille giorni di vita sono determinanti per la crescita e lo sviluppo di ciascuno. Troppi genitori oggi in Italia affrontano la nascita di un bambino in solitudine, senza poter contare su adeguate reti di sostegno. Il supporto alla prima infanzia è un obiettivo da mettere al centro di tutte le scelte della politica: nel campo della salute come in quello dei servizi educativi, nel contrasto alla povertà così come nella tutela dell’ambiente”, ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children.

Per contrastare, in ottica preventiva, la povertà educativa dei bambini e delle bambine, da anni siamo impegnati sul territorio al fianco dei genitori e dei loro bambini. Con i programmi Fiocchi in Ospedale, Spazio Mamme e Poli Millegiorni promuoviamo opportunità di tipo educativo, di accompagnamento ai servizi pubblici e di supporto alla cura e alla genitorialità. Si tratta di interventi integrati, destinati a futuri e neogenitori, bambine e bambini, con l'intento di ottimizzare l'offerta dei servizi, facilitare l'accesso delle famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, creando legami di scambio e di fiducia reciproca nelle comunità territoriali.


Presenteremo XV Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, “Un due tre…Stella. I primi anni di vita”, martedì 19 novembre a Roma, nella nostra sede a partire dalle 10. All’evento, moderato dalla giornalista del Tg3 Giorgia Rombolà, interverranno Luca Bianchi (Svimez), Andrea Brandolini (Banca d’Italia), Angelica Carnelos (Enel Cuore Onlus), Monica Castagnetti (pedagogista), Matteo Lepore (Sindaco di Bologna, con un contributo video), Stefania Manetti (Associazione Culturale Pediatri).

Per approfondire, leggi il comunicato stampa. 
 

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