Ovunque andiamo, qualcuno ci fa del male
I minori migranti vengono sistematicamente maltrattati dai trafficanti di esseri umani, dagli agenti di polizia e da altri adulti mentre viaggiano attraverso i Balcani verso l'Europa. La maggior parte, assiste alle terribili azioni o ne è vittima, subendo abusi sessuali.
Le politiche di deterrenza e contenimento attuate dall'Unione Europea e dai Paesi lungo la rotta balcanica sono la causa delle violenze. Condizioni di accoglienza inadeguate, spesso disumane, in luoghi simili a prigioni non fanno altro che aggravare le sofferenze dei minori.
Un terzo dei rifugiati e migranti sono minori
Il rapporto “Ovunque andiamo, qualcuno ci fa del male” è basato su una ricerca qualitativa condotta in Bosnia ed Erzegovina e in Serbia in collaborazione tra Save the Children's Balkans Migration and Displacement Hub, un'iniziativa attivata all'interno dell'ufficio di Save the Children North West Balkans per aumentare la visibilità dei minori in transito, e l'Università di Sarajevo. La ricerca analizza le diverse forme di violenza che i minori subiscono, nonché i fattori che contribuiscono a questa violenza e pone l’attenzione sulla grave mancanza di protezione per i minori migranti in diversi territori dell’Unione Europea.
All’interno della ricerca, sono state raccolte le loro denunce, le quali rivelano come la violenza sia parte integrante e quasi inevitabile della loro esperienza migratoria. Spesso, proprio gli adulti che avrebbero avuto il compito di aiutarli, come gli agenti di polizia, sono stati quelli che più spesso hanno commesso atti di violenza contro i minori lungo la rotta balcanica.
“Siamo stati fermati da agenti di polizia. Ci hanno detto di sederci e ci siamo seduti tutti; hanno selezionato due persone del gruppo e le hanno picchiate... Poi ci hanno detto, forza, andiamo. Abbiamo iniziato a muoverci, uno di loro si è messo di lato con un'asta, ci ha detto di procedere in fila indiana e quando le persone gli sono passate accanto, le ha colpite" ha detto ai ricercatori Basit, un ragazzo di 16 anni.
L’alto rischio di violenze per i minori non accompagnati
Secondo l’indagine i minori migranti corrono un enorme rischio di violenza sessuale, soprattutto coloro che viaggiano da soli, i quali sono particolarmente vulnerabili. Quasi due terzi dei minori che hanno fornito la loro testimonianza per la ricerca, hanno elencato uno o più episodi in cui hanno riconosciuto o assistito ad abusi sessuali su un minore. Inoltre, hanno affermato di aver dovuto viaggiare in auto sovraccariche, di avere dormito nei boschi a rischio di attacchi di animali selvatici e di essere stati costretti a stare accovacciati sotto le minacce continue di abusi.
“Durante il viaggio su una barca al buio, quando la polizia non doveva vederci o sentirci, uno dei bambini ha iniziato a piangere tra le braccia della madre. Il trafficante ha preso il bambino dalle braccia della madre e lo ha gettato in mare per farlo tacere o per proteggersi. La madre ha iniziato a litigare con lui, ha cercato di urlare, poi lui ha spinto fuori bordo anche lei e nessuno sa dove siano adesso. È una storia vera che nessuno conosce” ha rivelato ai ricercatori Sarina, una ragazza di 19 anni.
La ricerca ha previsto anche dei focus group con professionisti che lavorano abitualmente con i minori migranti: molti di loro hanno fornito esempi di atti di autolesionismo, tentativi di suicidio e abuso di alcol e droghe come strategie passive per far fronte allo stress e alle difficoltà.
“La mancanza di protezione alle frontiere europee ha conseguenze terribili per i minori. L'enfasi schiacciante dell'Europa sulla dissuasione degli arrivi implica che i bambini e gli adolescenti siano soggetti a violenze scioccanti da parte degli agenti di polizia e delle guardie di frontiera, come emerge dalle testimonianze raccolte lungo la cosiddetta rotta balcanica, violenza che si compie impunemente. I minori in transito in cerca di sicurezza in Europa – che hanno il diritto di chiedere protezione internazionale – sono spesso costretti a fare affidamento sui trafficanti come unica speranza per attraversare le frontiere, e anche questi trafficanti ne abusano.” ha dichiarato Bogdan Krasic, Direttore del Programma per la migrazione e lo sfollamento nei Balcani.
Accendete un faro su noi
Durante la ricerca è emersa, da parte di un minore su quattro, la necessità di essere ascoltati e soprattutto l’importanza che il loro punto di vista e la loro prospettivasiano presi in considerazione.
Molti minori hanno affermato di desiderare che i politici nei loro Paesi d'origine e all'estero si adoperino per la pace, in modo che le bambine, i bambini e gli adolescenti non debbano avere come unica opzione quella di abbandonare la propria casa. Per questo, chiediamo all'UE e ai governi di agire immediatamente fornendo ai minori rifugiati e migranti l'accesso a canali sicuri, regolari e legali in modo che non debbano più affrontare le difficoltà documentate in questo rapporto.
Cosa stiamo facendo
Sosteniamo i minori che si spostano in tutta Europa fornendo loro assistenza spesso salvavita come registrazioni, alloggio, supporto psicosociale, istruzione e sostegno per soluzioni durevoli, miglioramenti dei sistemi di protezione e leggi e procedure migliori per i minori rifugiati e migranti.
Il Balkans Migration and Displacement Hub funge da nostro centro di ricerca e conoscenza per i minori in transito, monitorando le migrazioni miste di bambini e adolescenti nei Balcani e facendo ricerca sui trend sulle questioni chiave riguardanti i minori migranti, i loro diritti e il loro benessere.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.