A Gaza è disastro umanitario
Il disastro umanitario di Gaza, in cui oltre un milione di bambine e bambini rischiano di essere uccisi, è aggravato anche dalle conseguenze della crisi climatica. La vita e il benessere dei bambini e delle loro famiglie sono profondamente a rischio. Le vittime civili sono migliaia, tra questi tantissimi bambini. Le notizie di bambini palestinesi uccisi e feriti negli attacchi aerei e di bambini israeliani rapiti e tenuti in ostaggio rafforzano i timori di danni psicologici senza precedenti.
Mentre la crisi di Gaza è sotto i riflettori del vertice COP28 di Dubai, lanciamo quest’allarme per ribadire la necessità di un cessate il fuoco immediato e duraturo e la fine del blocco come unico mezzo per mettere in sicurezza bambine e bambini e preservare il loro futuro.
Gaza: disastro umanitario e crisi climatica
L’attuale violenza massiccia e continua ha aggravato una situazione già disastrosa e l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che l'intenso sovraffollamento e i sistemi sanitari, idrici e igienici danneggiati e interrotti porteranno a un'emergenza sanitaria. Anche prima dell'escalation di violenza del 7 ottobre, i 16 anni di blocco terrestre, marittimo e aereo imposto dal governo di Israele avevano già accelerato il declino ambientale di Gaza e aggravato la disparità di accesso alle risorse naturali, rendendo la popolazione vulnerabile agli impatti dell'attuale crisi.
In tutto il Medio Oriente e il Nord Africa, oltre 10 milioni di bambine e bambini devono affrontare la triplice minaccia del rischio climatico, della povertà e dei conflitti. I bombardamenti in corso nel nord e nel sud della Striscia hanno costretto migliaia di persone e di bambini a sfollare con la forza e ad affrontare quasi due mesi senza un riparo adeguato, acqua, cibo e assistenza sanitaria.
Gli altri impatti della crisi
Le zone di Israele e i Territori Palestinesi Occupati fanno parte di una regione del Medio Oriente già sottoposta a stress idrico con una crescente scarsità d'acqua e che risente degli effetti del cambiamento climatico. E le previsioni non sono incoraggianti, poiché la regione dovrà affrontare il maggior incremento a livello globale di inondazioni fluviali, perdita dei raccolti e siccità, oltre che ad un aumento delle temperature ben al di sopra degli 1,5°C che l’obiettivo che i leader mondiali si sono prefissati.
La Banca Mondiale ha recentemente riferito che le falde acquifere, la principale fonte d'acqua della Striscia, stanno risentendo degli impatti negativi dell'innalzamento del livello del mare e dell'acqua salata. L'acqua rappresenta un problema anche in Cisgiordania, dove la metà dei pozzi di proprietà dei palestinesi si è prosciugata negli ultimi 25 anni.
Chiediamo il cessate il fuoco
Attualmente più di un milione di bambine e bambini rischiano la vita a Gaza, privati dei loro diritti fondamentali. Ancor prima dell'escalation di violenza, questi bambini erano già in prima linea nella lotta alla crisi climatica. I minori a Gaza, hanno memoria di una vita segnata dalla carenza d'acqua, scaturita da un lato da decisioni politiche, come il blocco, dall’altro dall'inerzia nel contrastare i cambiamenti climatici. Un cessate il fuoco immediato e duraturo e la fine del blocco sono l’unico modo per mantenere i bambini al sicuro e preservare il loro futuro.
Forniamo servizi e supporto essenziali alle bambine e ai bambini palestinesi dal 1953. Il nostro team nei Territori palestinesi occupati ha lavorato 24 ore su 24 con forniture vitali per sostenere le persone in difficoltà e cercando di trovare il modo di far arrivare l'assistenza a Gaza.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.