Yemen: 8 milioni di persone rischiano di morire a causa della fame
Il blocco imposto a novembre 2017 dalla coalizione a guida saudita su tutti i punti di ingresso in Yemen ha portato a drammatiche carenze di cibo e carburante e al relativo incremento dei prezzi che hanno così privato la popolazione dell’accesso all’acqua pulita, al cibo e all’assistenza sanitaria. Nel paese, inoltre, sono stati individuati oltre un milione di sospetti casi di colera e centinaia di persone risultano attualmente affette dalla difterite. Il proseguimento del blocco, o l’assenza di azioni per garantire la certezza delle importazioni, spingerà lo Yemen sull’orlo del baratro con conseguenze irreversibili.
L’intero paese sta lottando per sopravvivere e i bambini sono, come sempre, i più colpiti da questa crisi.
Chiediamo quindi, insieme ad altre 16 Organizzazioni umanitarie operanti in Yemen, la riapertura completa e incondizionata del porto di Hudaydah per consentire l’ingresso ininterrotto di cibo e carburante nel paese.
“Milioni di yemeniti hanno urgentemente bisogno di cibo, medicine e carburante che potrebbero entrare nel paese attraverso il porto di Hudaydah, se il blocco imposto dalla coalizione a guida saudita fosse interamente rimosso e se il porto tornasse a funzionare a pieno regime. Non c’è nessuna valida alternativa al porto di Hudaydah completamente funzionante e accessibile. Programmi o accordi di ognuna delle parti in conflitto che ignorano questa condizione porteranno solo ad aggravare ulteriormente la miseria della popolazione dello Yemen e a ostacolare il lavoro della comunità umanitaria per salvare vite e alleviare le sofferenze”, ha dichiarato Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen.
Il flusso di rifornimenti che entra in Yemen deve essere esteso e migliorato per contrastare la diffusione nel paese di fame, malattie e sofferenze. “Se il porto di Hudaydah verrà chiuso nuovamente, milioni di yemeniti continueranno a soffrire perché non avranno il cibo, il carburante e l’acqua pulita di cui hanno bisogno per sopravvivere. Tutte le parti coinvolte in questa guerra che sembra non avere fine stanno giocando con il fuoco e devono smettere di mettere spietatamente a rischio la vita delle persone”, ha affermato Shane Stevenson, Direttore di Oxfam in Yemen.
Ribadiamo l’importanza dei porti yemeniti nel Mar Rosso per garantire che l’accesso di rifornimenti sia il più possibile rapido, sicuro e conveniente dal punto di vista economico; nessun altro porto ha infatti la capacità di sostituire le funzioni di Hudaydah. Chiediamo alla comunità internazionale di intervenire e assumersi le proprie responsabilità per assicurare che la popolazione dello Yemen possa avere accesso al cibo di cui ha bisogno per sopravvivere. Ề quanto mai urgente applicare ogni sforzo diplomatico per spingere le parti in conflitto a fare le scelte necessarie per mettere una volta per tutte fine al conflitto.