Giornata Mondiale dell’Infanzia: 1 miliardo di bambini nel mondo vive in contesti di povertà
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Per più della metà dei bambini al mondo, la possibilità di vivere l’infanzia che meritano continua ad essere solo un miraggio e ogni giorno, sulla loro pelle, devono fare i conti con le conseguenze disastrose dei conflitti, della povertà o delle discriminazioni. È questa la nostra denuncia in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
“Nel mondo tanti, troppi bambini continuano a morire ogni giorno perché non hanno cibo, acqua o cure mediche. E sono tantissimi quelli che non possono andare a scuola perché vivono in zone di guerra o perché sono costretti ad andare a lavorare, così come milioni di bambine e ragazze diventano adulte troppo presto perché costrette a sposare uomini spesso più grandi di loro. Il mondo non può e non deve più accettare che tutto questo continui ad accadere. I bambini sono prima di tutto bambini e ognuno di loro merita l’opportunità di nascere e crescere sano, di ricevere un’educazione e di sentirsi protetto”, ha affermato Valerio Neri, nostro Direttore Generale.
Circa 5,4 milioni di bambini, ogni anno, muoiono prima di aver compiuto il quinto anno di età a causa di malattie facilmente curabili e prevenibili, di cui quasi la metà perdono la vita per cause legate alla malnutrizione.
Le condizioni di vita dei minori sono particolarmente gravi nelle zone fragili o affette dai conflitti, dove attualmente vivono 350 milioni di minori. Soltanto in Yemen, più di 5 milioni di bambini stanno soffrendo la carenza di cibo, 1 minore su 2, nel Paese, soffre di malnutrizione cronica e più di 400.000 sotto i 5 anni sono affetti da malnutrizione acuta grave. In Siria, allo stesso modo, più di 13 milioni di persone hanno ancora bisogno di assistenza umanitaria e quasi 2.400 bambini con meno di 5 anni rischiano di morire entro fine anno per cause legate alla malnutrizione.
Anche l’accesso all’istruzione in queste aree è seriamente compromesso, considerando che ben 27 milioni di bambini e ragazzi sono attualmente tagliati fuori dall’educazione, perché le loro scuole sono state distrutte, danneggiate o occupate o perché i loro genitori reputano per loro troppo pericoloso uscire di casa per recarsi a scuola. In molti casi, in tali contesti bambini e ragazzi perdono irrimediabilmente la propria infanzia anche perché costretti a lavorare per mantenere le proprie famiglie: i bambini che vivono nelle aree di conflitto hanno infatti il 77% in più di probabilità di essere coinvolti nel lavoro minorile rispetto alla media globale.
I diritti dei bambini nel mondo sono gravemente minacciati anche nelle aree povere dove vive più di 1 miliardo di minori. Nei Paesi in via di sviluppo, in particolare, 1 bambino su 5 è in povertà estrema. Una piaga, del resto, che non lascia immune nemmeno l’Italia dove 1,2 milioni di bambini e adolescenti vivono in condizioni di povertà assoluta con gravi ripercussioni sul loro futuro.
Violazioni dei diritti dell’infanzia continuano inoltre a riguardare tante bambine e ragazze in tutto il mondo. Sono oltre 575 milioni le bambine e adolescenti che vivono in contesti caratterizzati da gravi di discriminazioni di genere, 12 milioni le spose bambine ogni anno e 7,8 milioni le adolescenti che diventano madri precocemente, con gravi rischi sulla loro salute e su quella dei loro bambini.
Lavoriamo ogni giorno, in Italia e nel mondo, per garantire un futuro ai bambini senza un domani, quelli più esclusi, invisibili o dimenticati e solo nel 2017 abbiamo raggiunto 33 milioni di minori con i nostri programmi di salute e nutrizione.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.