Rapporto ONU: la Coalizione a guida saudita non è nella lista nera
In Yemen, come riportato nel nuovo Rapporto dell’ONU sui bambini e i conflitti armati, nel solo 2018, almeno 729 bambini sono stati uccisi o feriti a causa dei bombardamenti aerei condotti dalla Coalizione guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti, responsabile anche di 15 raid aerei contro scuole e ospedali.
La Coalizione a guida saudita non è nella lista nera
Nonostante sia responsabile di gravi violazioni dei diritti dei bambini dello Yemen, la Coalizione a guida saudita non è stata inserita nella “lista nera” del rapporto. In questo modo, il Segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha perso l’opportunità di mettere la Coalizione davanti alle proprie responsabilità.
La Coalizione è elencata per l’uccisione e mutilazione dei bambini, ma non per gli attacchi contro scuole e ospedali. Nonostante ciò non è inserita nella “lista nera” ma in una sezione più leggera, tra gli attori che “hanno messo in atto misure volte a migliorare la protezione dei minori”. Tuttavia è il rapporto stesso a dimostrare chiaramente che qualunque misura la Coalizione possa aver messo in atto non si è dimostrata efficace.
Un altro attacco aereo in Yemen
Il giorno prima dell’uscita del report un attacco aereo ha colpito un mercato affollato nel nord dello Yemen. 14 persone hanno perso la vita, tra queste 4 bambini, mentre altri 11 sono rimasti feriti e curati in un vicino ospedale che supportiamo.
Il nostro staff ci ha raccontato di aver visto bambini terrorizzati dal dolore, che cercavano disperatamente i propri genitori.
"Ero al mercato con i miei amici. È successo tutto così in fretta, non so se sono morti o se siano ancora vivi", è la testimonianza di Ali*, di 12 anni, che ha ricevuto le cure assieme a quattro dei suoi fratelli.
Condanniamo fermamente questo atroce attacco, ennesima dimostrazione che non si sta facendo abbastanza per proteggere i bambini yemeniti.
"Le Nazioni Unite hanno documentato accuratamente gli attacchi spaventosi perpetrati contro i bambini yemeniti da parte di tutte le parti in conflitto, eppure il Segretario Generale non ha inserito la Coalizione nella lista dei responsabili per tutte le gravi violazioni contro i minori perdendo l’occasione di chiedere conto alla Coalizione dell'ennesimo anno di bombardamenti sui bambini nelle loro case e nelle loro scuole. Questa decisione dimostra che il Segretario Generale ha anteposto la politica ai bambini e che gli Stati che hanno amici potenti possono cavarsela con l'impunità sebbene distruggano le vite dei bambini", ha dichiarato Mohamad Al Asmar, Direttore Advocacy Media e Comunicazione di Save the Children per il Medio Oriente.
La Coalizione non è l’unico attore non inserito nella lista nera
La Coalizione non è l'unico attore che è stato nominato ma non ritenuto pienamente responsabile nel Rapporto. L'anno scorso 927 bambini sono stati uccisi e 2.135 sono rimasti feriti in Afghanistan in seguito ad azioni condotte dalle diverse parti in conflitto, ma nonostante ciò non tutte sono state inserite nella lista delle Nazioni Unite. Anche nei Territori Palestinesi Occupati, sebbene le Nazioni Unite abbiano documentato gravi violazioni contro i bambini, le parti in conflitto non sono state inserite in lista nel rapporto di quest'anno.
Il Segretario Generale sta proseguendo in una preoccupante tendenza a schermare le responsabilità di forze armate statali o internazionali. Per questo chiediamo che venga pubblicato un elenco completo degli autori delle violazioni sia nel rapporto di quest’anno che in quelli futuri al fine di garantire che i responsabili cessino di perpetrare gravi violazioni contro i diritti dei bambini.
Le decisioni sull’inserimento in lista dovrebbero esclusivamente basarsi sulla serie di violazioni credibili e verificate dalle Nazioni Unite, e non su pressioni di natura politica.
Per approfondire leggi il comunicato stampa