Come motivare alla lettura studenti non madrelingua
La lettura richiede impegno e fatica, specialmente da parte di lettori non esperti, come lo sono i ragazzi non italofoni. Spesso il livello linguistico raggiunto non consente loro di comprendere il senso dei testi proposti e quindi non possono che rinunciare e disinteressarsi alla lettura. Come riuscire quindi ad appassionarli?
L’abbiamo chiesto a Maria Cristina Peccianti, esperta in glottodidattica e lingua italiana, sia come L1 che L2, già docente universitaria e collaboratrice di Forum del Libro, associazione partner nazionale di Futuro Prossimo, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Scuola e letture
A detta degli insegnanti la lettura è oggi un grosso problema: dicono che molti ragazzi leggono con difficoltà e fatica i testi scolastici, raramente leggono per piacere. E ci chiediamo perché accade ciò se la narrazione, che è un’attività trasversale all’oralità e alla scrittura, è connaturata all’uomo?
La riposta più comune a questa domanda riguarda la rivoluzione portata dalla moderna tecnologia e in parte è vero, ma forse entrano in gioco anche altri fattori.
Aggiungiamo che a scuola molto raramente si legge per il piacere di leggere, poiché la lettura di un testo è per lo più finalizzato a farne l’analisi. Eppure è a scuola, soprattutto nei primi anni, che si gioca in gran parte la formazione dei lettori, appassionati o disinteressati.
Come facilitare l’accesso alla lettura
Che fare allora perché i bambini e ragazzi non madrelingua possano accedere ai libri senza troppe difficoltà ed essere motivati alla lettura?
- Prima di tutto selezioniamo e proponiamo sempre testi accessibili, rispetto al livello di competenza linguistica e di età, e andiamo avanti molto gradualmente, in modo che i ragazzi non si sentano mai esclusi. Sappiamo che non è facile, ma si possono trovare testi con un linguaggio e una struttura narrativa accessibili anche a chi ha una competenza linguistica limitata, come ad esempio “Il Diario di una Schiappa”, adatto a ragazzi di 11-14 anni, anche di livello B1/B2.
- Evitiamo di ricorrere ai testi facilitati, spesso presenti nei libri di scuola, che snaturano gli originali e inviano messaggi di sfiducia agli alunni di L2.
- Si possono invece utilizzare collane di testi che sono stati proprio scritti con criteri di più alta leggibilità. Ricordiamo fra questi la collana dei Classicini delle edizioni EL o la collana dei “Lampi di genio” (Editoriale Scienza), che raccoglie biografie di personaggi famosi, narrate in prima persona, da cui Rai Educational ha tratto un programma televisivo di grande successo.
- Lavoriamo molto sull’oralità, sia a livello ricettivo che produttivo. Leggiamo o raccontiamo ai ragazzi delle storie e facciamo raccontare a loro storie lette, ascoltate, inventate o vissute. Attraverso la narrazione i ragazzi possono proiettare e scaricare sui personaggi sentimenti ed emozioni, positive e negative, e possono anche recuperare storie ascoltate in famiglia e schemi culturali dei paesi di origine. Cerchiamo così con l’oralità di coinvolgere i ragazzi nel fascino della narrazione, per poi far loro scoprire, per passaggi successivi, il fascino particolare della lettura.
Per approfondire guarda il video "Problemi e interventi per studenti di madrelingua non italiana".