Afghanistan, bomba fa strage in una scuola femminile

Sabato scorso più esplosioni hanno preso di mira una scuola nella capitale afghana Kabul, in un attentato che è stato definito “un attacco al futuro dell’Afghanistan”, che è sembrato mirato a colpire quante più studentesse possibile. Almeno 55 le vittime accertate a cui si aggiungono 150 feriti.

La maggior parte sono giovani ragazze tra gli 11 e i 15 anni perché nell’istituto colpito – nella zona di Dasht-i Barchi – si studia in tre turni, il secondo dei quali è dedicato alle studentesse.

I bambini stavano lasciando la scuola quando ha avuto luogo questo orrendo attacco. Le scuole dovrebbero essere paradisi sicuri per i bambini e non zone di guerra. È spaventoso che le ragazze siano state nuovamente prese di mira. Questi bambini sono vittime innocenti di un conflitto a cui non hanno parte.

Afghanistan: guerra sui bambini


Chiediamo a tutte le parti in conflitto di fare tutto il possibile per proteggere i civili e le scuole in questa guerra brutale. Abbiamo visto più e più volte come le armi esplosive utilizzate in aree densamente popolate o ai bordi delle strade possono uccidere indiscriminatamente qualsiasi cosa sul loro cammino. E in Afghanistan sono i bambini ad essere maggiormente in pericolo. Nessuno di loro dovrebbe correre il rischio di essere ucciso o mutilato. La scuola in particolare dovrebbe essere il luogo più sicuro per loro. Un futuro pacifico e produttivo per l'Afghanistan dipende dalla protezione e dall'istruzione dei suoi figli.

Questo terribile episodio ci ricorda come spesso nei conflitti le bambine siano le più esposte alle violenze. È urgente e necessario proteggerle e proteggere il loro diritto di andare a scuola, crescere e studiare, perché il futuro dell’Afghanistan, si gioca anche sulla possibilità di dare alle ragazze e alle donne un ruolo diverso

Cosa chiediamo


Chiediamo che tutte le parti in conflitto rispettino il diritto internazionale umanitario e approvino la Dichiarazione sulle scuole sicure, smettendo di prendere di mira le scuole e le infrastrutture civili e garantendo la sicurezza e la protezione dei bambini e delle bambine. 

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