Gemellaggio tra scuole: 5 passi per raggiungere l’obiettivo
Per arrivare ai 5 passi per raggiungere l’obiettivo prefissato del gemellaggio tra scuole dobbiamo partire dalla parola gemellaggio stessa. Gemellaggio infatti indica un incontro di intenti, propositi e visioni comuni. Spesso è il naturale processo di esperienze che percorrono una strada insieme.
Questo il caso del gemellaggio tra gli Istituti Comprensivi Miraglia Sogliano e Adelaide Ristori di Napoli, che quest’anno hanno scelto l’azione 14 di Fuoriclasse in Movimento: “Attivi un gemellaggio con una scuola della tua città, potenziando l’offerta formativa e didattica, per offrire agli studenti occasioni di scambio e conoscenza di altre realtà”.
Ce ne parlano i docenti supporter Riccardo Giuliano e Daniela Melucci, suggerendo 5 passaggi per raggiungere l’obiettivo.
5 passi per iniziare un gemellaggio tra scuole
- Conoscere e riconoscersi
Seppur naturale, gemellare due scuole è un’azione delicata: rispetto ad altre azioni educative, richiede in aggiunta di conoscere e riconoscere chi, sul territorio della propria città, condivide volontà e modi di cambiamento concreto comuni. La Ristori a Forcella e la Sogliano a Porta Capuana, 10 minuti di distanza ma con tanta complessità e fragilità.
- Il coraggio di creare ponti
Inoltre, quando la propria scuola ha un’apertura limitata sul territorio, percependosi quindi come un’isola più o meno felice, non è scontato né facile che possa decidere di abbassare un ponte di collegamento. La scuola dei nostri tempi soffre di una burocratizzazione che richiede autorizzazioni e norme scritte da rispettare, che sembrano fatte apposta per tagliare il collegamento e dare l’illusione che “meno si osa, più tranquilli si sta”. Tutto questo ci porta a dimenticare che se non si cambia un pochino ogni giorno, sarà la realtà ad irrompere di forza, cambiandoci in peggio.
- Il coinvolgimento dei collegi docenti
Una volta definita la proposta, bisogna necessariamente partire dalla decisione di entrambi i collegi docenti che vogliano permettere di mettere in movimento la nave. Nel nostro caso, la prima fase di approvazione è stata tutto sommato semplice, considerato che, sebbene non proprio vicinissime, le nostre scuole si conoscono da tempo, sia attraverso il comune impegno con Save the Children che attraverso comuni esperienze di didattica.
- Rigore organizzativo e fantasia
Una volta varata, la nave ha bisogno di superare diverse fasi: organizzazione, orari, partecipazione. È necessario far concordare gli orari e le attività da svolgere, e noi della Sogliano abbiamo avuto gioco facile nel collaborare con la docente della Ristori Daniela Politi, che con la sua contagiosa forza, ha spinto tutti a superare le secche e gli ostacoli, e ci ha portato a destinazione: tre giorni di condivisione divertenti, creativi e formativi!
- Lavoro di squadra
Il lavoro di squadra è ciò che ci fa andare avanti tutti i giorni in un contesto scolastico sempre più difficile, ma se non lo si riconosce, non gli si dedica tempo, spazio e cura, il rischio è di soccombere alla solitudine e alla staticità. Il risultato è stata una giornata di confronto, ascolto, crescita per noi e soprattutto per i nostri studenti.
“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” Italo Calvino