L’educazione è l’unica arma da mettere in mano ai bambini
In questi giorni si è nuovamente tornato a parlare di mafie in seguito alla maxi operazione che ha portato a 169 arresti tra i membri della Ndrangheta. La criminalità organizzata è presente in molti aspetti della vita nel Paese e purtroppo coinvolge direttamente e indirettamente le vite di adolescenti e bambini.
Come emerso nella V edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, in cui era presente un focus specifico su questo tema, a osservare da vicino gli effetti più immediati e drammaticamente visibili della presenza mafiosa sull’infanzia in Italia, ci si imbatte in un’ampia casistica – molto articolata - dei bambini e dei ragazzi utilizzati a vari livelli dalle organizzazioni, dallo spaccio fino agli omicidi.
Ma cosa possiamo fare noi per contrastare gli effetti della presenza mafiosa nella vita dei minori?
Il coinvolgimento di tanti ragazzi in attività mafiose passa attraverso una molteplicità di condizionamenti ambientali: l’illegalità diffusa, l’emarginazione, la povertà educativa, la disoccupazione giovanile e il bisogno di riconoscimento e visibilità dei più giovani. Per questo crediamo che per contrastare questo fenomeno, lo strumento fondamentale sia l’educazione che crea possibilità, che può dare a migliaia di ragazzi gli strumenti per cogliere altre opportunità di crescita e sviluppo, in contesti di marginalità sociale dove la criminalità ha maggior possibilità di “reclutare” minori.
In questo senso, da molti anni numerose associazioni presenti sui territori, hanno portato avanti esperienze di successo educative, di metodo di lavoro professionale di incontro, presa in carico e svincolo dall’organizzazione di alcuni ragazzi.
Anche noi, da anni ci impegniamo a “illuminare il futuro” dei minori nelle aree più colpite dalla criminalità organizzata, dando loro la possibilità di scegliere e coltivare le proprie capacità e i propri talenti, che sono e saranno gli strumenti principali per superare e cambiare le situazioni di marginalità e svantaggio di provenienza.
Lo facciamo collaborando con diverse realtà, in rete e attraverso il nostro lavoro sui territori, con i Punti Luce, centri socio educativi in zone prive di servizi e di opportunità; nelle scuole dove siamo attivi con un programma per contrastare la dispersione scolastica, “Fuoriclasse”; favorendo la partecipazione stessa dei minori, attraverso “Sottosopra” un movimento di giovani che si impegnano in prima persona sul loro territorio per dare concretezza ai loro diritti.
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Paolo Borsellino