L'effetto domino che può cambiare la vita di milioni di bambini

Nel periodo natalizio, dal 5 dicembre al 22 gennaio, i nostri volontari e quelli di Ferrovie dello Stato Italiane sono saliti a bordo dei treni Frecciarossa per proporre ai passeggeri, a fronte di una piccola offerta, una confezione di torroncini Sperlari per la raccolta fondi a favore dei centri diurni di CivicoZero di Roma, Milano e Torino. I volontari del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane hanno partecipato entusiasti all’iniziativa. Ecco alcune loro testimonianze.

Michelangelo

Mi chiamo Michelangelo e sono volontario di Rete Ferroviaria Italiana dal 2013. Quest’anno ho viaggiato sui Frecciarossa con le immagini dei bambini di Save the Children stampate negli occhi, alcuni li ho portati con me nel cuore, durante i tanti chilometri percorsi da Nord a Sud. In un viaggio dei tanti mi accorgo che dall’altra carrozza arriva, molto trafelata, una donna straniera che mi stava seguendo per la sua donazione. Era una donna africana, mi dice poi nigeriana, ben vestita ed elegante e aveva con sé una ragazza italiana per tradurre il suo inglese. "Signor ferroviere volontario", mi chiama, "sorry, volevo dire grazie per questa bella iniziativa che state sostenendo per i bambini migranti. Anche io qualche anno fa sono arrivata da sola, su quei barconi della morte" e con un filo di voce e gli occhi umidi aggiunge "e io ce l’ho fatta, ce l’ho fatta!” Così dopo la donazione mi ringrazia, mi abbraccia con calore e se ne va, voltandosi per salutare con la mano.

Un gesto inatteso che rende ancora più corposa l’enciclopedia delle storie d’amore senza confini che abbiamo scritto viaggiando per Save the Children.

Un altro episodio che voglio raccontare mi è capitato dopo aver fatto la presentazione del progetto CivicoZero a quattro viaggiatori seduti in quei posti "due di fronte agli altri due". Dopo qualche secondo di silenzio assordante decido di passare ai saluti, quando una signora in età, dai modi garbati, rompe gli indugi ed esclama "Guardi io l’ho ascoltata attentamente. Mi ha quasi convinta, ma le dico sinceramente che avrei fatto un’offerta volentieri se la raccolta fosse stata per i bambini italiani, ma per quelli stranieri… no!” Anche altri due viaggiatori annuiscono manifestando approvazione. Il quarto, invece, risponde esclamando "i bambini sono bambini, non c’è alcuna differenza tra gli italiani e gli stranieri! Signora, lei è vecchia dentro ed ha la memoria corta. Lei dimentica i nostri emigranti, dimentica i viaggi della disperazione e della speranza dei nostri nonni, che per un secolo hanno lasciato la loro terra in cerca di prospettive di vita migliore" e mentre termina il suo pensiero mi offre 10 euro e aggiunge "grazie a voi e a Save the Children per quello che fate, mi piace lo stile con cui presentate l’iniziativa, continuate così!"

La signora lo guarda stizzita e replica: "Ah sì? Caro signore sconosciuto, per dimostrare a lei che io non sono né vecchia né senza memoria …" prende 20 euro dal portafogli e me li porge, come per rilanciare. "Ha visto?” aggiunge rivolgendosi al dirimpettaio, "Lei mi ha provocato ed io le rispondo così!". L’effetto domino a quel punto è scontato, gli altri due viaggiatori fanno anche loro le donazioni. Io rimango ad osservare, raccolgo le offerte e ringrazio. Prima ancora di averli salutati, la signora mi richiama "scusi giovanotto (ho 58 anni e non mi chiamavano così da un pezzo), io la donazione l’avrei fatta a prescindere sa? Sono un giudice in pensione, le pare che non sappia cosa sia il diritto dell’accoglienza e dell’asilo dei migranti, soprattutto dei bambini?! Lei mi capisce vero?".

Midre

Un giorno di solidarietà come tanti.

È ancora notte, la sveglia suona alle 3.30, mi preparo di corsa e continuando a correre arrivo alla stazione di Pontremoli. Non per caso mi alleno per la maratona! Il paesaggio illuminato dalle luci natalizie si intona con la nostra campagna di solidarietà natalizia. Il treno mi attende sul binario e il personale di bordo mi aiuta a caricare le borse stracolme di torroncini Sperlari: in genere ne porto con me 250 scatolette al giorno. L’arrivo a Milano è previsto per le 7.45. ‘Se non perdo tempo a Milano Centrale riuscirò a prendere il Frecciarossa delle 8.20’ penso tra me e me.

Ce la faccio anche oggi: salgo ed inizio la mia giornata. L’annuncio del Capo Treno e via, si comincia. La preoccupazione di ogni mattina, durante la raccolta, è di non riuscire a raggiungere l’obiettivo che mi sono prefissata per quel giorno. Devo sfruttare al massimo le giornate di lavoro che l’azienda mi concede per la campagna di solidarietà e quest’anno, in particolare, sento la responsabilità di aiutare i ragazzi di Civico Zero, i giovani migranti che arrivano in Italia senza genitori.

La motivazione è tanta e l'obiettivo è davvero alto. Vagone per vagone vado avanti, esponendo il progetto del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane a sostegno di Save the Children ed invitando i viaggiatori a leggere l’articolo alla pagina 95 della rivista La Freccia. Distribuisco la brochure di Save the Children e mi faccio coraggio. La fortuna è che quest’anno abbiamo anche uno stampato in inglese, per gli stranieri, molto numerosi in questo periodo dell’anno. Sono moltissime le persone interessate a questa campagna, compresi i viaggiatori stranieri ed i bambini di tutte le nazionalità. Non sento la fatica, anzi, per me è una grande gioia, il mio cuore vede solo i bambini meno fortunati e questa è la grande forza che mi sostiene per tanti chilometri, per tante ore e nelle tante città dove il treno si ferma. Scendo e salgo, scendo e salgo, devo stare attenta e non perdere la concentrazione. Alla sera l’ultimo viaggio termina quasi sempre intorno alle 21.00. I torroncini sono terminati, le borse finalmente leggere ed io mi sento felice, soddisfatta.

Con il mio prezioso gruzzolo ritorno a casa, la mia famiglia e il mio grosso dalmata mi aspettano. Giusto il tempo di preparare le borse per il giorno dopo… e sono tutta per loro.  Ringrazio Sara, mia sorella, che ha acquistato 84 confezioni di torroncini per beneficenza ed i 5.670 viaggiatori che hanno donato per Civico Zero.

Chi ha letto questo articolo ha visitato anche