Non c’è pace per i bambini siriani

Moltissimi bambini, che hanno già subito traumi e sofferenze durante i precedenti attacchi nella Ghouta orientale, nell’area est di Aleppo e in altre zone, hanno cercato rifugio a Idlib e rischiano ora di subire un secondo devastante assalto secondo le notizie sull’imminente offensiva sulla provincia.

Secondo dati recenti, l’80% dei bambini siriani che sono all’interno del paese vive stati d’ansia, di preoccupazione o di forte stress, e questo dà l’idea dell’impatto delle continue violenze su di loro.

Il 2017 è stato l’anno con il maggior numero di vittime tra i bambini in Siria. Solo nei primi 4 mesi del 2018 quasi un milione di persone sono state costrette a sfollare, il livello più alto mai raggiunto durante il conflitto. Due bambini su 3 hanno perso una persona cara, hanno subito il bombardamento della propria casa o sono rimasti feriti nei combattimenti. Molti soffrono di stress nocivo.

Chiediamo a tutte le parti di fare quanto in loro potere per proteggere i bambini, mantenendo il loro impegno a rispettarli, insieme ai civili, e di lavorare insieme per trovare una soluzione alla crisi nel nord ovest della Siria che risparmi ulteriori sofferenze. Scuole, ospedali e aree civili devono essere risparmiate dagli attacchi. È tempo di porre fine alle sofferenze dei bambini siriani.

I programmi di protezione, educazione, salute e nutrizione, igienico-sanitari e di distribuzione di acqua potabile di Save the Children hanno raggiunto più di 2 milioni di bambini siriani nel Paese e in tutta la regione convolta.

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