Orfano della guerra in Yemen: la storia di Aws
Da Marzo 2015 il conflitto in Yemen ha distrutto le vite di intere famiglie. Sono quasi 21 milioni, tra cui 11 milioni di bambini, le persone che hanno bisogno di urgente aiuto umanitario e protezione. Di queste sono 8 milioni le persone che rischiano di morire di fame, ed è per questo che solo pochi giorni fa abbiamo fatto appello alla comunità internazionale per far sì che il porto di Hudaydah rimanga aperto costantemente per permettere l’accesso di cibo e carburante in Yemen.
In Yemen, però, i bambini non solo soffrono la fame ma vivono nella costante paura di un attacco aereo. Così come è successo a Aws che a due anni ha già conosciuto l’orrore della guerra.
Aws viveva con i suoi genitori ad Attan, un quartiere nella capitale Sanaa. Una notte, durante un attacco aereo un missile ha colpito la sua casa, uccidendo dieci persone, tra queste i suoi genitori. Poco dopo, alle 3:00 di notte, il nonno Murad ha ricevuto una chiamata nella quale lo informarono che il palazzo dove viveva suo figlio era stato colpito. Quando arrivò non vide nulla, se non macerie.
Il papà di Aws, Saleem, lavorava come sarto nel suo negozio. Saleem era un uomo di successo e l’unica fonte di guadagno per tutta la famiglia.
Quando Murad, il nonno, ha ricevuto quella chiamata si è precipitato immediatamente sul luogo dell’accaduto e subito ha iniziato la disperata ricerca di suo figlio e la sua famiglia. Quando ha trovato suo figlio sotto le macerie ha iniziato ad urlare in cerca di aiuto. Senza un team di soccorso ci sono volute ore per riuscire ad estrarre i corpi. Era troppo tardi per Saleem e sua moglie che sono stati estratti morti. Miracolosamente, però, Aws con il viso ricoperto di sangue era vivo e respirava. Sono riuscito ad estrarlo in tempo dalle macerie e a portarlo all’ospedale.
Aws, in ospedale, ha ricevuto le cure necessarie per le sue ferite ed abrasioni. Una volta fuori pericolo, Murad e lui sono andati verso Taiz per seppellire i genitori. Avevano lasciato Sanaa a mezzogiorno e, guidando ininterrottamente, hanno raggiunto Taiz a mezzanotte. Prima della guerra il viaggio impiegava solo quattro ore.
Aws ora vive con il suo nonno, le zie e tre zii, tutti disoccupati. Sono poveri e non sono qualificati per riprendere il lavoro del padre di Aws. Ad oggi faticano ad avere ciò che serve per il piccolo Aws.
Il nostro team di protezione ha visitato l’ospedale dove si sono recati i feriti dell’attacco aereo. Aws è stato uno dei bambini che quel giorno ha perso i suoi genitori. Per questo lo abbiamo seguito con un supporto psicologico e abbiamo contribuito al costo delle sue cure. Abbiamo inoltre supportato Murad nella custodia del bambino per i primi giorni.
In Yemen sono 3 milioni le persone che hanno lasciato la propria casa, tra cui 1.6 milioni di bambini, costretti a vivere in campi profughi sovraffollati. Per noi queste persone, questi bambini, vanno protetti e non avrebbero mai dovuto conoscere il dramma della guerra.
Ed è per i bambini come Aws che chiediamo l’immediato cessate il fuoco e auspichiamo che gli Stati coinvolti prendano misure concrete contro le gravi violazioni contro i bambini. Infine chiediamo l'accesso sicuro per le agenzie umanitarie che portano supporto ai civili vittime del conflitto.