Repubblica Democratica del Congo: decine di migliaia di bambini in fuga
Sono quasi 26.000 i bambini che dal 1 gennaio 2018 sono stati costretti a raggiungere l’Uganda per fuggire dalla Repubblica Democratica del Congo, più di 500 al giorno. A seguito dell’escalation delle violenze dei gruppi armati che hanno bruciato villaggi, violentato le donne e perpetrato omicidi di massa, il flusso degli arrivi in Uganda nelle scorse settimane ha raggiunto picchi di 3.000 persone al giorno.
Dall’inizio dell’anno, inoltre, circa 5 milioni di congolesi sono stati costretti a sfollare, anche all’interno della Repubblica Democratica del Congo, a causa delle violenze in diverse aree del Paese, trasformato in una delle aree di crisi più gravi al mondo.
Mwavita*, una madre di 26 anni, è fuggita dalla RDC per salvare i propri bambini: “Hanno bruciato la mia casa e ucciso mio marito, sono scappata a piedi con i miei bambini, abbiamo camminato per 3 giorni per arrivare in Uganda. I miei bambini chiedevano in continuazione “dove ci stai portando?” e io rispondevo che il loro papà era stato ucciso e avrebbero potuto uccidere anche noi, e loro di nuovo “chi si occuperà di noi?”. Spero che qui i miei bambini abbiano la possibilità di tornare a scuola perché non possiamo più tornare indietro, senza pace non possiamo tornare a casa.”
Tra i bambini arrivati in Uganda quelli maggiormente a rischio sono i minori non accompagnati, 355 quelli identificati finora dalle organizzazioni umanitarie presenti.
“Il nostro staff sta facendo ogni sforzo per aiutare questi bambini che per attraversare il confine affrontano gravi rischi, come quelli che sono naufragati per il ribaltamento delle canoe cariche a dismisura, e che hanno assistito a violenze che nessun bambino dovrebbe mai conoscere. Abbiamo bisogno di più risorse per poter fornire il supporto adeguato di cui necessitano,” ha dichiarato Filippo Ungaro, Direttore Comunicazione di Save the Children Italia appena rientrato da una missione in Uganda.