Smart working e convivenza, 7 consigli per equilibrio vita-lavoro
Prima della pandemia da Covid-19 si sentiva parlare molto poco di lavoro agile o smart working; l’obbligo di stare a casa, le quarantene e altre situazioni hanno portato molte realtà a mettere in pratica questa modalità di lavoro la quale per alcune rimarrà attiva anche dopo la fine dello stato d’emergenza.
Ma che cosa ha comportato questo cambiamento all’interno delle case? Si parla oggi di equilibrio tra vita privata e lavoro: in questo articolo parleremo di impatto dello smart working e proporremo alcuni consigli per viverlo al meglio.
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Smart working o lavoro agile: cosa è cambiato?
Il lavoro da remoto, ha portato dei vantaggi, quali ad esempio un minor impatto inquinante sull’ambiente, guadagno di tempo e più occasioni per stare con i propri figli/e e/o con la propria famiglia. Allo stesso tempo però ha comportato e comporta anche alcune difficoltà, soprattutto per via delle differenti necessità di adulti e minori, infatti il lavoro, la cura della casa, la scuola e il gioco si fondono in un unico spazio, portando a una “rottura dei confini”.
La casa diventa anche il luogo di lavoro, e non più solo privato. Inoltre, lo smart working spesso porta alla mancanza di un confine netto tra lavoro e casa e potrebbe portare le persone a sovra-lavorare, di fatto sottraendo tempo alla famiglia.
Un’altra delle conseguenze potenzialmente negative del lavoro da casa è “la perdita di socialità”, ovvero la perdita delle relazioni nella condivisione della socialità, aspetto che caratterizzava le proprie giornate lavorative.
Un’attenzione particolare occorre però dedicarla ai/alle bambini/e, poiché per loro è una situazione difficile da comprendere: i loro genitori sono a casa tutto il giorno ma non hanno sempre tempo da dedicare loro. Quello che desirerebbero è la loro totale attenzione, perché si è passati da un equilibrio accuratamente costruito tra casa-scuola-ufficio a fare una corsa ad ostacoli destreggiandosi tra smart working, DAD e gestione dei più piccolini/e, a cui nessuno era preparato.
Il tema non si limita alla gestione del proprio lavoro, che di per sé è già abbastanza difficile, ma si estende alla necessità di garantire ai propri figli/e un ambiente sereno, poiché può essere particolarmente faticoso gestire tutti quegli aspetti in cui prima intervenivano fisicamente le figure scolastiche di riferimento, quali maestre e professori.
Nonostante le difficoltà che questa nuova vita ci pone, esistono delle strategie tecniche che possono aiutarci a riequilibrarci e cercare di acquisire benessere sia nostro che di chi ci sta intorno.
Ecco alcuni consigli per cercare di gestire il lavoro da casa nella maniera più serena possibile.
7 consigli per imparare a gestire tempo e spazi comuni
- Creare dove possibile una propria postazione lavorativa, confortevole, che ci aiuti a lavorare senza distrazioni (evita di lavorare con una postura inadatta, vicino a troppe distrazioni; crea un luogo dotato di tutto ciò che serve per mantenere la concentrazione!).
- Creare una nuova routine (non rimanere in pigiama tutta la giornata!), che schematizzi gli spazi lavoro e che quindi ci aiuti a programmare in modo ottimale le nostre giornate.
- Comunicare con i nostri familiari e con coloro con cui condividiamo gli spazi. A questo riguardo è importante sottolineare l’importanza del rispetto reciproco relativamente la nuova routine adottata.
- Il rito di vestirsi al mattino come se ci si recasse al lavoro ci aiuta mentalmente a sancire l’inizio della giornata lavorativa e quindi facilita la concentrazione.
- Prendersi delle piccole pause ogni ora aiuta a livello fisico e mentale, stimolando così la circolazione sanguigna e riacquistando energia.
- Se condividiamo gli spazi con più persone è importante negoziarne l’uso anticipatamente e comunicare i momenti di particolare importanza lavorativa per programmare le nostre giornate attraverso il confronto.
- Assumere un atteggiamento comprensivo e paziente.
Continua ad approfondire:
- Leggi l'articolo su Officine del Benessere “Consigli per la convivenza in smart working”.