Yemen: 3 anni di una guerra dimenticata
In Yemen la guerra ha portato a più di 5.000 morti o feriti tra i bambini, 1,9 milioni di minori non vanno a scuola, 4 milioni sono sull’orlo della carestia e 11 milioni hanno bisogno di aiuti umanitari.
In occasione del triste anniversario dei 3 anni della guerra, a Roma un parco giochi si trasforma in uno scenario bellico, con un kalashnikov gigante, trincee e segnali antimine tra gli sguardi attoniti dei bambini: è l’installazione a forte impatto visivo che abbiamo realizzato per tenere alta l’attenzione sulla guerra in corso.
“Noi, i bambini dello Yemen, stiamo disperatamente cercando di sopravvivere. Andiamo a letto con il rumore degli aerei da guerra sopra le nostre teste e quello delle armi nelle strade. Quando ci svegliamo, attorno a noi vediamo sempre più distruzione. Siamo innocenti, non siamo parte di questa guerra e non abbiamo fatto nulla di male”. Comincia così l’appello di 17 bambini e ragazzi yemeniti, membri del Parlamento dei Bambini dello Yemen, supportato da uno dei nostri partner locali in Yemen, ai quali abbiamo voluto dar voce, che chiedono al mondo e alla comunità internazionale di non dimenticare la guerra brutale che sta devastando il loro Paese e le loro vite.
Dall’inizio del conflitto sono stati registrati oltre 15.000 attacchi aerei, mentre più di 22 milioni di persone, tra cui oltre 11 milioni di minori, hanno bisogno di assistenza umanitaria. Da ottobre 2016, inoltre, sono stati più di 600 i casi di minori, anche di 10 anni di età, reclutati da tutte le parti in conflitto.
“Stiamo perdendo la possibilità di studiare, perché le nostre scuole sono state distrutte. Ci vengono negati i nostri diritti primari, come la salute, la sicurezza e la nostra stessa vita. Più a lungo questa guerra durerà e più bambini moriranno. Le malattie continueranno a diffondersi, visto che i centri sanitari non hanno abbastanza forniture mediche e vaccini per curarle. E rischiamo di essere costretti a lavorare solo per poterci permettere di avere qualcosa da mangiare. Siamo tristi per il nostro Paese, per le nostre famiglie e per i nostri amici”, prosegue la lettera scritta dai 17 bambini e ragazzi.
Nel loro appello, i bambini chiedono quindi alla comunità internazionale di mettere in pratica 5 azioni precise. “Impegnarsi a mettere fine alla guerra e proteggere i diritti dei bambini; monitorare e indagare sulle gravi violazioni nei confronti dei minori; garantire l’accesso all’educazione; rifornire i centri sanitari e gli ospedali con medicinali e attrezzature adeguate; assicurare un posto sicuro in cui vivere e supporto emozionale ai bambini che hanno perso tutto”.