In Siria i bambini vittime delle bombe a grappolo
Nonostante il diritto internazionale umanitario vieti l’utilizzo delle bombe a grappolo, dal 23 settembre scorso ad oggi, sono 136 i bambini morti, e altri 387 quelli feriti, a causa dell’esplosione di questi ordigni. Secondo le testimonianze di operatori umanitari e dei medici ancora presenti nell’area, nel corso degli ultimi mesi ne sarebbe stato fatto ampio uso nell’area orientale di Aleppo.
Il numero delle vittime potrebbe essere ancora più alto, considerando quelle che non sono riuscite a raggiungere gli ospedali.
Nonostante in questo momento nella città sia in corso una tregua umanitaria, il crescente numero di bambini feriti da ordigni esplosivi desta grande preoccupazione: alcuni di loro sono in condizioni troppo gravi per essere curati nelle strutture mediche esistenti gravemente danneggiate dai continui bombardamenti, ma anche per essere evacuati.
L’impatto delle bombe a grappolo sui corpi dei bambini, infatti, può essere devastante: una bomba di piccole dimensioni che colpisce a distanza ravvicinata può causare gravi fratture ossee, provocare la cecità o addirittura mutilarlo gravemente. Le bombe a grappolo, vengono solitamente sganciate dagli aerei o sparate da mezzi di terra, spargendo una miriade di bombe più piccole che sono in grado di colpire un’area grande come un campo da calcio. Spesso questi ordigni più piccoli restano inesplosi su terreno e se vengono raccolte dai bambini questi rischiano di rimanere gravemente feriti.
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