3 Punti Luce in Sicilia per contrastare la povertà educativa
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La Sicilia, assieme alla Campania, detiene il triste primato di regione italiana con la maggiore “povertà educativa”, la regione, cioè, in cui è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità formative che consentano ai minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.
In Sicilia è scarsa l’offerta di servizi all’infanzia, con una percentuale del 6% di bambini tra gli 0 e i 2 anni che riesce ad andare al nido o usufruisce di servizi integrativi ed è la regione con la peggiore offerta di mense scolastiche in Italia: non ne usufruiscono l’80% degli alunni.
Si conferma la stretta correlazione tra povertà materiale e povertà educativa: è proprio nelle regioni ai primi posti nella nostra classifica sulla povertà educativa che si registrano i tassi di povertà più elevati d’Italia. In Italia sono 1.045.000 i bambini che vivono in povertà assoluta e si concentrano in particolare in regioni come la Calabria o la Sicilia.
Uno degli elementi fondamentali per contrastare la povertà educativa è determinato dal contesto di vita al di fuori delle mura scolastiche: andare a teatro o a un concerto, visitare musei, siti archeologici o monumenti, svolgere regolarmente attività sportive, leggere libri o utilizzare internet.
Per questo motivo, sono nati, e continuano a nascere, i nostri Punti Luce: spazi ad alta densità educativa, situati in quartieri svantaggiati delle città, dove bambini e ragazzi possono partecipare laboratori artistici e musicali, giochi e attività motorie, oltre a ottenere un sostegno allo studio.
In Sicilia sono attivi tre Punti Luce: l’ultimo, in ordine di tempo, è stato inaugurato il 21 dicembre 2016 nel quartiere Zen 2 di Palermo.