Cosa sta succedendo in Siria: il conflitto e la situazione oggi

*Ultimo aggiornamento 10/12/2024


Nel marzo 2011 il governo siriano, guidato dal Presidente Bashar al-Assad, ha assistito ad una serie di proteste senza precedenti, a favore della democrazia nel Paese. I manifestanti chiedevano la fine del regime di Assad, che nel 2000 ha preso il posto del padre, Hafiz al Assad, in carica dal 1971. Per reprimere le manifestazioni, le autorità hanno fatto ampio uso di forze di polizia e militari, cercando di arginare con violenza le proteste.

Al momento la situazione in Siria è in rapida evoluzione. Gli eventi degli ultimi giorni hanno portato la  Siria ad un punto di svolta critico, da affrontare con cauto ottimismo per il futuro, poiché i bisogni dei bambini non sono mai stati così alti.

Quando e perché è iniziata la guerra in Siria

Sebbene sia impossibile individuare quando la rivolta si sia trasformata da un movimento di protesta prevalentemente pacifico in una ribellione militarizzata, gli scontri armati sono diventati sempre più comuni e nel settembre 2011 le milizie ribelli organizzate erano regolarmente impegnate in combattimenti con le truppe governative nelle città intorno alla Siria. 

A fine 2019, nel nord-ovest del Paese si è verificato un aumento delle violenze, terminato con un cessate il fuoco voluto a febbraio 2020, mentre attacchi aerei, bombardamenti e combattimenti a terra si sono intensificati nelle aree oltre le linee di conflitto nord-occidentali, portando all'uccisione di centinaia di civili e allo sfollamento di più di 850.000 persone e impedendo la fornitura di aiuti umanitari a Hama settentrionale, Idlib meridionale e Aleppo occidentale. Nel 2020 i rapporti di forza sono cambiati ed il governo siriano che ha consolidato il controllo su vaste aree di territorio tra cui Homs, Ghouta orientale, Damasco meridionale e Daraa, mentre la situazione per i civili è rimasta estremamente instabile. 

Siria: la situazione oggi

La situazione in Siria oggi è ad un punto di svolta. Sebbene l’attuale transizione rappresenti una pietra miliare importante, gli eventi delle ultime settimane hanno aumentato i bisogni. Più di un milione di persone, metà delle quali bambini, sono fuggite dalle proprie case negli ultimi 11 giorni e hanno urgente bisogno di cibo, riparo e indumenti caldi. 

Quasi 14 anni di conflitti e crisi economiche in Siria, hanno portato i bisogni umanitari ad livelli elevatissimi. Si stima che circa 16,7 milioni di persone, quasi due terzi della popolazione, abbiano bisogno di assistenza. Tra queste i minori sono il 45%, il che significa che in Siria tre bambini su quattro necessitano di sostegno urgente. 

Secondo quanto riferito, alcuni sfollati hanno iniziato a tornare a casa. Nel corso degli anni ci sono stati più di 7,2 milioni di sfollati interni e oltre 5 milioni di persone si sono rifugiate nei Paesi vicini, come Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto. [1]

Il conflitto ha causato centinaia di migliaia di morti, sfollamenti di massa e distruzione di infrastrutture civili. 350.209 persone sono state uccise nel conflitto in Siria tra marzo 2011 e marzo 2021. Quasi una persona su 13 era un bambino.[2] 

La forte recessione dell’economia siriana, la svalutazione, l’aumento dei prezzi, il tasso di disoccupazione elevato hanno portato ad un grande aumento dell’insicurezza alimentare, che colpisce almeno il 60% della popolazione. Il Paese ha affrontato una crisi economica molto dura che ha portato all’aumento del numero di bambine e bambini malnutriti nel nord-est della Siria di oltre il 150% [3].

Inoltre, l'attuale l’escalation a Gaza ha avuto un impatto anche sulla Siria: negli ultimi mesi, numerosi attacchi in diverse parti del Paese hanno causato vittime e danneggiato strutture civili. Le infrastrutture civili e i servizi pubblici, tra cui l'approvvigionamento idrico, l'elettricità, scuole e sanità sono state fortemente impattate dal conflitto, il 42% della popolazione fa affidamento su fonti d’acqua non sicure. I campi per sfollati nel paese presentano condizioni di vita inadeguate, senza accesso a ripari, acqua potabile, cibo, assistenza sanitaria e psicologica adeguata [4].

i terremoti in siria

A seguito dei gravissimi terremoti che hanno colpito la Siria il 6 e il 20 febbraio 2023, i nostri team si sono mossi rapidamente per rispondere all'emergenza.

Si stima che in totale siano morte 56.000 persone, e sarebbero 6,2 milioni i bambini colpiti. I terremoti hanno colpito aree in cui i bambini e le loro famiglie stavano già affrontando enormi sofferenze. Molti di loro erano sfollati a causa di più di 13 anni di conflitto, vivevano nei campi ed erano già dipendenti dagli aiuti umanitari per soddisfare i loro bisogni essenziali. L'UNHCR stima che circa 5,3 milioni di persone siano state sfollate a causa del terremoto nella sola Siria. [5]

Insieme ai nostri operatori sul campo abbiamo sostenuto le comunità colpite dal devastante terremoto, con ripari, forniture mediche, cibo e altri beni di prima necessità. Noi siamo presenti in Siria fin dall’inizio della crisi umanitaria e non ci fermiamo. Scopri cosa abbiamo fatto a seguito del terremoto in Turchia e Siria.

Anche tu puoi aiutarci nel supportare il nostro intervento in Siria. Con 15€ puoi garantire cibo terapeutico a un bambino malnutrito per 11 giorni:

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La situazione delle bambine e dei bambini siriani

Questi anni di conflitto in Siria hanno colpito più duramente coloro che sono meno responsabili: i bambini e le bambine. Il numero di bambini uccisi o feriti nel conflitto è talmente alto quanto impreciso e si stima che siano decine di migliaia. Oltre 1.300 strutture sanitarie ed educative, incluse le scuole, sono state direttamente oggetto di attacchi.

Il conflitto inoltre ha avuto un impatto drammatico sul benessere fisico, mentale, emotivo e psicosociale dei minori. Milioni di bambine e bambini in Siria vivono nella paura quotidiana che bombardamenti aerei possano distruggere le loro case e uccidere i loro cari; hanno paura di non poter più andare a scuola, sono spaventati perché non sanno se riusciranno ad avere un pasto fisso, hanno paura perché potrebbero essere separati dalla propria famiglia in qualsiasi momento.

Circa 2,4 milioni di bambine e bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni non vanno a scuola. [6] In Siria si registra il secondo più alto tasso di reclutamento e utilizzo di bambine e bambini, con 1.301 casi segnalati. Molti "ragazzi" (dai 7 anni in su) vengono reclutati in gruppi armati, mentre chi riesce a sfuggire alle milizie è obbligato a lavorare, alcuni sono impegnati in negozi o garage, altri in lavori occasionali come la vendita di merci per strada o porta a porta. Spesso si tratta di bambini e bambine provenienti dalle case più povere, o che hanno perso uno o entrambi i genitori.

Nell’ambito della nostra campagna Bambini Sotto Attacco, abbiamo presentato il video “Save the Survivors", basato su storie vere che mostrano l’impatto sulla vita quotidiana dei bambini che vivono in zone di guerra e le conseguenze degli orrori del conflitto. Guarda il video e scopri la campagna.

Ascolta anche la nostra serie di podcast dal titolo “Children of War” per alzare la voce sulle guerre di ieri e di oggi. Ascolta il podcast dedicato alla guerra in Siria.

Donne e bambine in Siria: violenza di genere

Gli anni di conflitto in Siria hanno notevolmente esacerbato le disuguaglianze di genere e aumentato i rischi di violenze contro donne e ragazze all'interno e all'esterno del paese. Norme socio-culturali normalizzano la violenza di genere, e impattano fortemente il benessere di donne e bambine e ne erodono i diritti [7].

Tante donne e ragazze siriane subiscono GBV (Gender Based Violence – Violenza di Genere), tra cui: matrimoni precoci, molestie e violenze sessuali, abusi emotivi, psicologici e fisici, negazione di risorse economiche. I matrimoni precoci, nel difficile contesto del conflitto, sono una strategia finanziare per far fronte alla crisi economica, ed al contempo una misura di “sicurezza” per proteggere le ragazze da altre violenze sessuali.

Il silenzio rimane il meccanismo di reazione più comune tra le sopravvissute alle violenze. Quelle che hanno avuto accesso a servizi di supporto confermano quanto questi siano positivi nel restaurare la propria salute psico-fisica [8].

Il nostro intervento in Siria per proteggere i bambini

Dall'inizio della crisi stiamo lavorando instancabilmente per raggiungere i bambini e le bambine più vulnerabili rimasti/e all'interno della Siria. Operiamo in Siria dal 2012 e sosteniamo le famiglie sfollate nel Paese, sia direttamente che attraverso partner locali, distribuendo pacchi alimentari, acqua e altri beni di prima necessità. 

Abbiamo sostenuto 5,7 milioni di persone**, di cui 3,5 milioni di bambini e bambine, fornendo assistenza sanitaria, accesso ai servizi igienici e acqua pulita, supporto nutrizionale, sostegno psicosociale, accesso all'istruzione per i minori e accesso degli adulti a un reddito sostenibile. 

Nello specifico: 

  • Supportiamo 18 spazi mamma-bambino, centri di vaccinazione, centri per la salute riproduttiva e una clinica di maternità.
  • Sosteniamo numerose strutture educative e di formazione professionale.
  • Operiamo in 15 tra Spazi a Misura di Bambino, Centri di assistenza alternativa, Centri di assistenza comunitaria e Centri per i giovani.
  • Forniamo supporto psicosociale e gestiamo i casi di minori emarginati e vulnerabili, compresi quelli non accompagnati e separati, riunificandoli con i genitori quando possibile.
  • Distribuiamo kit con materiali essenziali e aiuti alimentari.
  • Interveniamo in caso di emergenze rapide e crisi di sfollamento.

[1] UNHCR

[2] UNICEF 

[3]  OCHA, Global Humanitarian Overview, 16.895 da aprile a settembre 2022 contro i 6.650 da ottobre 2021 a marzo 2022, secondo i dati del Cluster Nutrizione.

[4] Syria war: Average of one child injured or killed every eight hours over past 10 years - UNICEF 

[5] UNHCR

[6] PR Unicef

[7] [8] Humanitarian response Syria 

**Dati persone raggiunte aggiornate al 05/02/2024.

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