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Violenze e bombardamenti nelle zone di guerra causano conseguenze terribili sui bambini e i danni subiti dai più piccoli possono essere molto più gravi rispetto alle ripercussioni di una stessa ferita sugli adulti.

La nuova escalation di violenza che ha colpito il nord della Siria ha ucciso decine di bambini dal 1 aprile e sfollato migliaia di famiglie.

Aderiamo all'appello congiunto per chiedere al Governo che la nave saudita carica di armi non sia lasciata attraccare nel porto de La Spezia.

Nella settima tappa del Giro d’Italia il 100° km dal traguardo della settima tappa Vasto-L’Aquila sarà il Chilometro dedicato alla nostra Organizzazione, con il logo sull’asfalto, per celebrare i nostri 100 anni.

Nei paesi in guerra le armi esplosive provocano ferite indelebili sui bambini, fisiche e psicologiche. Oggi a Roma, davanti al Colosseo, la nostra mobilitazione insieme a 100 bambini per dire Stop alla guerra sui bambini.

All’udienza tenutasi oggi, una nostra delegazione, ha incontrato il Santo Padre, il quale ci ha ringraziati per il nostro lavoro, incoraggiandoci con le sue parole a contrastare le chiusure e ad andare avanti nella nostra missione: salvare i bambini.

In occasione del nostro centenario siamo presenti a Exco2019 la Fiera della Cooperazione Internazionale alla Fiera di Roma. Il nostro stand è dedicato ai 420 milioni di bambini che vivono ancora oggi in aree di conflitto nel mondo.

In occasione delle celebrazioni per il Centenario alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, al MAXXI di Roma, la campagna “Stop alla guerra sui bambini”, l’esperienza immersiva “Tutti giù per Terra” e le premiazioni di “TuttoMondo Contest”.

In occasione del nostro centenario il team Nippo Fantini Faizanè ha voluto essere al nostro fianco per rilanciare il messaggio della nostra campagna e chiedere di fermare la guerra sui bambini.

Il nostro report “Le Equilibriste” rileva come in Italia il numero delle nascite sia in costante diminuzione e l’attenzione alla maternità sia ancora molto poca. Particolarmente difficile la vita delle neomamme in povertà, sole o di origine straniera.

Rasha è stata separata dai suoi figli per 5 anni, dopo che il marito era scappato con loro a sua insaputa per portarli nei territori dell’ISIS. Abbiamo ritrovato i due bambini in un campo per sfollati e abbiamo riunito la loro famiglia.

In Yemen, paese stremato da oltre 4 anni di guerra, anche le donne incinte subiscono le drammatiche conseguenze del conflitto con maggiori probabilità di mettere a rischio la gravidanza.