Burundi: 1 bambino sfollato su 10 fuori dalla scuola

L'accesso all'educazione dei bambini sfollati in Burundi è messo a dura prova. Secondo una nostra nuovo ricerca, solo uno su 10 nel Paese sta ricevendo un'istruzione completa mentre il 67% è fuori dalla scuola.

La fuga dal Paese e le barriere all'educazione

Tra il 2015 e il 2017 almeno 420 mila persone sono fuggite dal Paese a causa delle violenze ma a partire dal 2019 sono tornati oltre 183 mila rifugiati, favoriti dal ritorno della sabilità e dai programmi di rientro dei Paesi limitrofi.

Secondo una valutazione che abbiamo condotto a novembre tra i bambini sfollati in Burundi, molti di loro stanno riscontrando numerose difficoltà di registrazione e la mancanza di documenti per le iscrizioni a scuola di moltissimi bambini. Solo il 10%, infatti, risultava correttamente iscritto.
 
Oltre alle barriere all'istruzione, la nostra ricerca ha rilevato alti livelli di violenza e abusi tra le popolazioni sfollate e rimpatriate. Dei bambini intervistati per la valutazione, il 36% ha affermato di aver subito abbandono e il 28% ha affermato di aver subito abusi emotivi nell'anno precedente.

Aumentano anche i casi di matrimoni precoci. A Kirundo, il 38% delle ragazze tra i 12 ei 17 anni ha dichiarato di essersi sposata l'anno precedente.
A causa dell'impatto combinato delle sfide della reintegrazione, dei cambiamenti climatici e della pandemia di COVID-19, i rifugiati in Burundi sono ora 1,8 milioni, ovvero il 16% della popolazione, che necessita di assistenza umanitaria.
 

Gli shock climatici

Oltre alle sfide affrontate dalle popolazioni di rimpatriati, negli ultimi anni almeno 113.408 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case a causa degli shock climatici. Oltre l'84% di tutti gli sfollati interni nel Burundi senza sbocco sul mare oggi sono sfollati a causa di disastri naturali piuttosto che di violenze, principalmente a causa dell'innalzamento del lago Tanganica, il secondo più grande dell'Africa.

Per limitare l'impatto del cambiamento climatico sulla vita di milioni di bambini, chiediamo ai leader mondiali di aumentare i finanziamenti per il clima in modo che le comunità vulnerabili possano prepararsi alle crisi, con criteri specifici per garantire investimenti incentrati sull'infanzia e sostenere i Paesi più poveri a gestire gli impatti inevitabili. I governi devono anche garantire che le reti di sicurezza finanziaria siano disponibili per le famiglie più vulnerabili, per aiutarle ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici.
 

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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