I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: ripartiamo dalle periferie
L’Italia vive una contraddizione evidente. Se da un lato cresce l’allarme demografico per il calo delle nascite dei bambini, dall’altro si fa troppo poco per promuovere degli ambienti di crescita in grado di accogliere i neogenitori con i loro bambini. La carenza di spazi si accentua particolarmente nelle città metropolitane, in particolare nelle periferie urbane, dove si concentrano forme di deprivazione educativa, economica e ambientale che rischiano di annientare le aspirazioni dei più giovani. È proprio in queste aree che gli investimenti educativi non possono mancare promuovendo politiche di rigenerazione urbana focalizzati sull’accesso agli spazi abitativi, educativi, pubblici, adeguati e di qualità.
Per questo motivo, dopo un’analisi dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e delle sfide che i giovani affrontano nelle periferie urbane, con la nuova campagna QUI VIVO, abbiamo lanciato un programma di intervento specifico, “QUI, un quartiere per crescere”: l’obiettivo è di migliorare il contesto di vita dei bambini e degli adolescenti che vivono in contesti periferici, coinvolgendo gli stessi giovani e le comunità locali nei processi di trasformazione urbana.
per i diritti dell’infanzia: l'INNOVAZIONE SOCIALE
Il programma "QUI un Quartiere per crescere" pone l’innovazione sociale al servizio dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, rendendo protagonisti i bambini e i ragazzi che diventano agenti del cambiamento.
L’innovazione sociale diventa un processo creativo che fa emergere visioni originali e nuove. In questo processo le istituzioni, il mondo del privato, l’associazionismo, le agenzie educative, le comunità territoriali sono chiamate ad assumere impegni concreti per ridisegnare i contesti di vita guardandoli con la lente dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’obiettivo? Innescare un processo di cambiamento, integrando le politiche sociali in senso stretto con tutte le altre politiche, educative, ambientali, urbane ed economiche che contribuiscono alla crescita, allo sviluppo, alla socialità e alla sostenibilità.
Un Quartiere per Crescere, in ogni città
Il programma mette al centro la promozione dei diritti dei minori intervenendo nei diversi ambiti della vita, dall’ambiente, alla salute e benessere, lotta alle povertà materiali e educative ed educazione e istruzione di qualità. Il concetto di “periferia” nasce con una forte connotazione geografica, intesa come area di “margine” e di “lontananza” dalle zone centrali della città. Tuttavia, la definizione di “aree periferiche” adottata nel nostro rapporto “Fare spazio alla crescita” non si limita a una connotazione strettamente geografica, ampliando l’analisi anche a quelle aree centrali che non favoriscono le opportunità di crescita e di sviluppo per i bambini.
Dopo un’attenta analisi dei dati relativi ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, i 5 quartieri coinvolti nella prima fase del programma sono Ostia ponente a Roma, Macrolotto Zero a Prato, Aurora-Porta Palazzo a Torino, Pianura a Napoli e Zen2 a Palermo.
Ecco alcuni dati sulle disuguaglianze nei principali ambienti di crescita dei bambini in Italia: la casa, la scuola e lo spazio pubblico, andando ad approfondire anche le differenze città per città:
- Partiamo dalla casa che rappresenta lo spazio principale di crescita educativa, fisica ed emotiva dei minori: Dei 12.793 minori senza tetto o senza fissa dimora che vivono in Italia, 8.163 (il 63,8%) si trovano nelle città metropolitane: a Roma sono 3.375 quelli censiti e, di tutte le città, proprio la capitale, insieme a Milano e Napoli, è quella dove si concentra il più alto numero (le tre città contano insieme il 76% dei minori senza fissa dimora che vivono in Italia).
- La scuolaè il luogo dove i bambini e gli adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo quando sono fuori casa. Nella metà delle città metropolitane, in particolare in quelle nelle regioni del Sud e delle Isole, la percentuale delle classi della scuola primaria che offrono il tempo è significativamente inferiore alla media nazionale: a Palermo e a Catania sono rispettivamente 6,5%, 9,5% le classi che offrono il tempo pieno nella scuola primaria, le percentuali più basse. Si discosta Messina con una percentuale del 20,3% di classi che offrono il tempo pieno nella scuola primaria, che sale al 31,3% nella scuola secondaria, la percentuale più alta tra le scuole considerate.
- Inoltre, mentre a livello nazionale il 42% delle scuole primarie è dotato di mensa, nelle aree metropolitane la percentuale scende al 39,6%. Ad esempio, nella città di Napoli si registra il dato peggiore, con solo il 7,3% di scuole primarie dotate di mensa e il 4,4% di scuole secondarie di primo grado.
- Tra le eccezioni positive c’è la città di Firenze che si distingue per l’accesso e la mobilità per minori diversamente abili: qui il 45,6% delle scuole ha rampe di accesso (la media delle città metropolitane si ferma al 44,2%), il 65,4% è dotato di ascensore per il trasporto di persone con disabilità (contro il 55,1%), il 72,3% ha servizi igienici a norma (contro il 64,3%), il 74,3 ha scale a norma – quindi con montascale o rampe – (contro il 70,4%) e il 77,3% ha porte a norma (contro il 71,8%).
- Una delle possibilità per ridisegnare gli spazi urbani riguarda, ad esempio, il riutilizzo degli spazi confiscati alla criminalità organizzata per scopi socio-educativi. A Torino sono 431 i beni confiscati alla criminalità organizzata, di questi solo 3 sono quelli attualmente utilizzati per scopi educativi e/o indirizzati ai servizi per i minori.
Vuoi contribuire per assicurare a tutti i bambini che vivono nelle periferie educazione di qualità, attività sportive, spazi sicuri per crescere? Firma la petizione.
Il Comitato Permanente dei giovani di quartiere
Un ruolo centrale nel programma QUI un Quartiere per crescere è delle ragazze e dei ragazzi. Infatti, in ogni territorio, i giovani fanno parte di un Comitato Permanente, partecipando attivamente per l’identificazione dei bisogni e delle opportunità. In questo modo vengono attivati percorsi di co-progettazione delle attività che partono da ogni singolo giovane e conducono all’inclusione dei ragazzi e delle ragazze in diversi processi democratici. Le prime azioni del programma “Qui, un quartiere per crescere”:
- nello Zen 2 di Palermo un progetto educativo di strada intensivo, già attivo, nell’area polifunzionale di sport e gioco creata dal Comune.
- nel quartiere Aurora-Porta Palazzo a Torino, l’apertura prolungata della scuola con attività extracurricolari e un servizio di mediazione culturale per bambini e genitori volto a facilitare l’inserimento scolastico.
- a Napoli Pianura, la riprogettazione, insieme alla Municipalità, degli spazi del Parco Falcone-Borsellino. Ma nel quartiere è nata anche una importante rete di scopo tra tutte le scuole per una co-progettazione ottimizzata nell’utilizzo dei fondi PNRR.
- nel Macrolotto Zero a Prato un progetto educativo di strada intensivo, già attivo, nell’area polifunzionale di sport e gioco creata dal Comune.
- il programma ha già attivato percorsi per facilitare l’inserimento lavorativo, come nel caso dello Spazio Futuro di Ostia Ponente, che propone percorsi di formazione laboratoriali e orientamento, ma in questo quartiere è già attivo anche un progetto di rafforzamento delle competenze degli studenti dell’IC di Via Sangallo per il quale è prevista anche la riqualificazione di alcuni spazi didattici, mentre sta prendendo il via anche un emporio solidale per famiglie con figli che offrirà supporto materiale e sociale a genitori e bambini.
Continua ad approfondire:
Il rapporto con i dati completi "Fare spazio alla crescita"
La campagna di sensibilizzazione "Qui Vivo"
L'articolo con il video di lancio dell'iniziativa "Qui vivo: tra le periferie facciamo spazio alla crescita"
La piattaforma del programma "Qui, un quartiere per crescere"