Il protagonismo giovanile al centro del lavoro di rete
L’approccio individualista alle questioni sociali ed educative si mostra sempre più inadeguato ad affrontare problemi altamente complessi come la dispersione scolastica e la povertà educativa.
Chi è impegnato sul campo, ancor più in territori difficili e vulnerabili, tocca con mano le difficoltà che si determinano nell’interazione fra soggetti (persone, gruppi, organizzazioni, istituzioni) dotati di mission e culture differenziate, talvolta divergenti.
Diversi studi evidenziano invece i vantaggi che derivano dall’adozione di approcci di tipo collaborativo: aumento della fiducia e del capitale sociale, migliori risultati con minori costi, maggiore conformità, equità di accesso ai servizi e alle opportunità, un tasso d’innovazione più rilevante. Ma gli interventi delle comunità educanti sono ancor più efficaci là dove si riesce a coinvolgere attivamente i ragazzi e le ragazze, ascoltando i loro bisogni e la loro idea di futuro.
partecipazione: un diritto imprescindibile di ragazze e ragazzi
È necessario, infatti, dare voce alle ragazze e ai ragazzi e coinvolgerli attivamente in tutte le questioni che li riguardano: il diritto alla partecipazione è sancito dall’art. 12 della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ed è un valore fondamentale da sostenere e rafforzare in modo trasversale nei diversi contesti di vita dei giovani. L’Italia si è recentemente impegnata a rendere sempre più diffuse le pratiche partecipative: nel 2021 l'Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ha adottato le “Linee guida per la partecipazione di bambine e bambini e ragazze e ragazzi” uno strumento strategico per promuovere la significativa e rafforzata partecipazione di tutti i minori. Queste Linee guida sottolineano come la partecipazione debba diventare sempre più una pratica quotidiana in tutte le azioni che riguardano bambini, bambine, ragazzi e ragazze.
All’interno di Futuro Prossimo, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, attivo dal 2018 al 2022 a Napoli-Chiaiano, Sassari-Latte Dolce e Venezia–Marghera, abbiamo lavorato per consolidare le comunità educanti dei tre territori ponendo al centro la partecipazione giovanile.
L’obiettivo generale dell’intervento è stato il contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica attraverso la sperimentazione di un modello di intervento integrato, replicabile e sostenibile, basato sul coinvolgimento sinergico di tutti gli attori territoriali e centrato sul protagonismo degli adolescenti. L’ascolto delle opinioni e dei pensieri dei giovani coinvolti ha portato anche una rimodulazione del percorso a partire dalle loro proposte.
Imparare dall’esperienza per diffonderla
Sin dal suo esordio, il progetto ha voluto prestare particolare attenzione all’evoluzione degli interventi messi in campo e alla strutturazione delle attività sui territori con il fine di elaborare, sistematizzare e diffondere metodologie e strategie educative sperimentate per valorizzare l’esperienza maturata e metterla a disposizione di tutti coloro che quotidianamente si impegnano nel contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.
Per diffondere il modello sono state pubblicate tre Linee Guida finalizzate a elaborare e diffondere indicazioni metodologiche utili a sviluppare reti territoriali efficaci nel contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, a promuovere la partecipazione giovanile in contesti di marginalità e a delineare metodologie didattiche inclusive.
Le Linee Guida sono state costruite e co-scritte dai protagonisti del progetto sotto la guida e la supervisione di ricercatori che si sono fatti osservatori e portavoce dei contributi raccolti sul campo. Un processo partecipato che ha visto quindi il coinvolgimento attivo delle tre reti territoriali, i docenti, gli alunni e le alunne delle scuole, i partner ed una rappresentanza di giovani dei tre diversi territori.
- Costruire reti territoriali efficaci per il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa
Il focus della ricerca ha riguardato le forme e le modalità di funzionamento delle reti di collaborazione fra scuola, famiglia e territorio in termini di successo formativo e contrasto alla dispersione scolastica. L’obiettivo è stato quello di comprendere a fondo il funzionamento delle reti territoriali e di come rafforzare le comunità educanti. - Fare didattica inclusiva nel contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa
La ricerca si snoda lungo alcuni assi fondamentali quali il ruolo della partecipazione delle studentesse e degli studenti, la didattica attiva, la valorizzazione delle specificità del singolo e la messa in circolo delle competenze di ciascuno, in un’ottica di apprendimento cooperativo, connesso all’attualità e a ciò che avviene anche esternamente alla scuola. - Promuovere la partecipazione giovanile per il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa
Il lavoro ha una duplice vocazione: quella di fare emergere metodi e buone pratiche che consentano di promuovere la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi e quella di diffondere la voce e l’opinione delle ragazze e dei ragazzi che hanno steso le Linee Guida, evidenziando gli aspetti per loro fondamentali per garantire una piena partecipazione giovanile in tre contesti chiave: Scuola, Famiglia e Comunità Locale.
Le ragazze e i ragazzi incontrati nel progetto manifestano il desiderio di essere ascoltati, hanno idee da proporre, stanno cercando il modo di farsi sentire, ma hanno necessità di essere rinforzati e sostenuti. Il cambiamento viene generato attraverso le idee, le proposte, il coraggio di rischiare e di fallire e occorre offrire spazi ai giovani per la riflessione comune, la collaborazione e lo scambio, la sensibilità e l’attenzione gli uni agli altri, perché possano essere ascoltati veramente e non strumentalizzati.
Futuro Prossimo si è concluso, ma l’esperienza vissuta potrà sicuramente essere un prezioso modello per le realtà che intendono sviluppare reti territoriali e rafforzare le Comunità Educanti.
È nei tre cardini della partecipazione: informarsi – posizionarsi – agire che occorre concentrare gli sforzi nei confronti delle ragazze e dei ragazzi per accompagnarli ad essere sempre più cittadini attivi. Quanto più gli adulti sapranno promuovere opportunità che favoriscono l’ascolto e il protagonismo giovanile autentico, rispettoso dei tempi, dei linguaggi, delle visioni e dei sogni delle ragazze e dei ragazzi e assicurare loro un perseverante supporto al loro sviluppo, tanto più potranno garantire ai giovani un futuro di fiducia, senso di responsabilità, immaginazione e partecipazione.