Libertà per le persone nei Territori Palestinesi Occupati e in Israele

Bisan/Save the Children

Insieme ad altre Organizzazioni, abbiamo scritto una lettera indirizzata a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, in cui chiediamo urgentemente di proteggere la libertà delle persone sia nei territori palestinesi occupati che in Israele. 

In questa richiesta, includiamo anche che al Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) venga concesso l'accesso immediato e senza restrizioni a tutti i detenuti e gli ostaggi, come espresso dal diritto internazionale umanitario. Deve essere concesso anche l'accesso completo a osservatori indipendenti dei diritti umani, consulenti legali e familiari.

Libertà per le persone in ostaggio

Tutti i bambini palestinesi arrestati e detenuti arbitrariamente dall'esercito israeliano devono essere rilasciati nell’immediato. Stessa richiesta, viene fatte per tutti i restanti ostaggi detenuti dai gruppi armati palestinesi.

Nessun bambino dovrebbe mai essere rapito.

Nessun bambino dovrebbe mai entrare in contatto con un tribunale militare, o con qualsiasi tribunale non in grado di garantire i diritti ad un giusto processo e quelli di base.

Detenzione di palestinesi in Cisgiordania e a Gaza

Dal 7 ottobre si è registrato un drammatico aumento del numero di palestinesi detenuti dall'esercito israeliano:

  • Prima del 7 ottobre, circa 5.000 palestinesi erano reclusi.
  • Circa 10.000 persone, tra cui almeno 650 bambini, sono state detenute dal 7 ottobre nella sola Cisgiordania.

Ostaggi tenuti prigionieri da gruppi armati palestinesi

Si stima che 115 cittadini israeliani e stranieri siano ancora prigionieri a Gaza, tra questi anche gli ostaggi che sono stati dichiarati morti perché sequestrati da gruppi armati palestinesi durante gli attacchi del 7 ottobre. Due bambini tra gli ostaggi sono rimasti a Gaza dal 25 giugno 2024.

Secondo l'OHCHR, le testimonianze degli ostaggi “descrivono violenze e condizioni di prigionia estremamente dure”: percosse, abusi sessuali, mancanza di cibo e acqua e cure mediche senza anestesia. La UN Independent Commission of Inquiry, ha riferito di aver “verificato le informazioni sui maltrattamenti e gli abusi degli ostaggi detenuti a Gaza”.

Maltrattamenti ai bambini palestinesi detenuti

È ampiamente documentato che i bambini palestinesi detenuti dall'esercito israeliano subiscono abusi e maltrattamenti, dovuti dell'impunità del governo di Israele da parte della comunità internazionale.

Le bambine e i bambini hanno raccontato di trattamenti umilianti come essere interamente denudati per essere perquisiti o l’essere costretti a imitare gli animali.

Purtroppo, negli ultimi 10 mesi la violenza non ha fatto altro che aumentare, le condizioni sono peggiorate e l'accesso di avvocati e familiari è stato limitato. Dal 7 ottobre a Gaza, migliaia di palestinesi sono stati convocati e arbitrariamente detenuti dalle forze israeliane.

Tra i detenuti, vi è un numero imprecisato di bambini che non si sa dove si trovino e se sono di fatto scomparsi. Tra gli arresti ci sono anche anziani, disabili, persone ferite o malate e operatori sanitari.

Le torture e i maltrattamenti ai detenuti palestinesi:

I racconti diffusi e credibili del loro trattamento sono davvero terribili e includono pratiche che potrebbero equivalere alla tortura, come ad esempio:

  • L'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) ha documentato numerosi resoconti di torture e maltrattamenti di detenuti palestinesi, tra cui violenza fisica e sessuale, anche contro i bambini.
  • Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, almeno 53 palestinesi sono morti sotto la custodia militare israeliana.
  • 9 soldati israeliani sono sotto inchiesta e uno è accusato di aver presumibilmente aggredito e violentato un detenuto palestinese, che ha riportato ferite potenzialmente letali.
  • Secondo Physicians for Human Rights Israel, “le crescenti testimonianze indicano che questi incidenti non sono isolati. Indicano abusi e violenze sistematiche, vere e proprie violazioni che si fa finta di ignorare”.
  • Dopo aver condotto interviste a 55 palestinesi detenuti dal 7 ottobre, B'Tselem ha identificato una dozzina di strutture carcerarie israeliane che “funzionano di fatto come campi di tortura”.
  • I bambini palestinesi detenuti nelle prigioni gestite da Israele, ci hanno raccontato di patire la fame, essere sottoposti ad abusi fisici e di contrarre malattie infettive. Alcuni hanno riferito di subire aggressioni sessuali e violente percosse.
  • L'UNRWA ha identificato diverse segnalazioni di trattamenti crudeli, inumani e umilianti contro i detenuti palestinesi come gravi percosse, essere costretti alla detenzione in gabbie, di ricevere addosso l’urina delle guardie o di essere obbligati a compiere azioni mortificanti.

Accesso per il CICR, osservatori dei diritti umani

Perché chiediamo l’accesso immediato al CICR? Perché per il CICR accedere alle persone private della libertà è sancito dalla Terza e dalla Quarta Convenzione di Ginevra. Dal 7 ottobre, il governo israeliano ha sospeso tutte le visite umanitarie del CICR ai detenuti palestinesi. Il governo di Israele, in quanto parte del conflitto e potenza occupante, e i gruppi armati palestinesi in quanto parti del conflitto anche loro, devono garantire al CICR l'accesso a tutti i detenuti e agli ostaggi nella misura massima prevista dal diritto internazionale umanitario.

Il CICR è un attore neutrale in una posizione unica per fornire supporto e assistenza alle persone private della libertà in contesti di conflitto. Garantisce che il trattamento ricevuto includa la prevenzione della tortura e di altre forme di maltrattamento, il termine della scomparsa di persone, il miglioramento delle condizioni di detenzione, e il ripristino e il mantenimento dei contatti con i familiari.

Nonostante le prove di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui pratiche che potrebbero equivalere alla tortura, i detenuti e gli ostaggi non hanno alcun tipo di presenza protettiva che li tenga al sicuro e garantisca il rispetto dei loro diritti.

Per conoscere le Organizzazioni firmatarie, leggi il comunicato stampa.

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