Patto europeo Asilo e Immigrazione: a rischio i diritti dei minori
L’accordo raggiunto oggi tra il Parlamento europeo e i governi nazionali in Europa sulla riforma del sistema europeo di migrazione e asilo porterà a palesi violazioni dei diritti dei minori e li mette in pericolo, non contrastando i trattamenti disumani e violenti.
Patto Asilo e Immigrazione
L’accordo UE, noto come Patto europeo Asilo e Migrazione, normalizza le violazioni dei diritti e porterà a sistematizzare la detenzione di minori di tutte le età ai confini dell’UE, minando il loro equo accesso all’asilo in tutto il continente. Dall’accordo UE sono stati cancellati la ricollocazione obbligatoria e il principio di solidarietà effettiva, e viene aperta invece alla possibilità di costruire più recinzioni e muri.
La riforma rappresentava un’opportunità per fornire soluzioni efficaci a migliaia di minori e famiglie che finiscono in strutture inadeguate e spesso sovraffollate alle frontiere, senza un adeguato accesso a diritti e assistenza, uno scenario fin troppo comune sulle coste italiane, isole greche o spagnole e nei Paesi lungo la rotta dei Balcani, dove i minori sono vittime di violenze indicibili perpetrate da trafficanti e guardie di frontiera ai confini esterni dell’UE.
Gli elementi previsti dalla riforma
Se questa riforma dovesse ottenere la validazione finale della maggioranza del Parlamento europeo e degli Stati membri nella primavera del 2024, la detenzione sistematica delle famiglie con bambini diventerà la norma. I minori non saranno più sicuri, soprattutto quelli che viaggiano non accompagnati, per i quali nel nuovo Patto viene scartata l’importanza di ricongiungersi con le loro famiglie, compresi i fratelli e le sorelle.
La ricollocazione obbligatoria e il principio di solidarietà effettiva nella condivisione della responsabilità dell’accoglienza delle persone che richiedono protezione in Europa sono stati respinti dagli Stati membri dell’UE. Invece, la riforma aprirebbe la possibilità di costruire più recinzioni e muri, mantenendo le persone bloccate ai confini dell’UE, sottoposte a trattamenti disumani e a violenze. Invece di affrontare questi elementi critici, il Patto rischia di legittimare le attuali violazioni e di perpetuare un ciclo di maltrattamenti nei confronti di coloro che cercano protezione. Inoltre, i minori non saranno esentati dalla valutazione accelerata delle loro esigenze di protezione alle frontiere. Di conseguenza, molti di loro rischieranno di non ottenere l’asilo o altre forme di protezione basate sulla loro storia personale e sui loro bisogni, né potranno accedere all’istruzione, alla sanità, all’alloggio o al supporto psicosociale come qualsiasi altro minore in Europa.
“I leader europei coinvolti in questi negoziati sostengono che il nuovo Patto è un accordo storico sulla politica migratoria dell’UE, che stabilirà procedure di frontiera chiare, eque e più rapide. Questo risultato è ritenuto fondamentale per ridurre l’afflusso di richiedenti asilo verso l’Europa. In effetti, l’accordo raggiunto oggi è storicamente negativo. È evidente che per la maggior parte dei legislatori la priorità era chiudere le frontiere e non proteggere le persone, comprese le famiglie e i bambini che fuggono dalla violenza, dai conflitti, dalla fame e dalla morte mentre cercano protezione in Europa”, dichiara Willy Bergogné, Direttore di Save the Children Europe.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.