Povertà educativa digitale: che cos’è e come affrontarla
Per molti anni, nel nostro Paese, così come nel mondo, il concetto di povertà è sempre stato considerato da un punto di vista materiale ed economico. Bambini, bambine e giovani venivano considerati con una sola variabile di povertà, in relazione al reddito dei genitori.
Oltre agli aspetti materiali, però, sono importanti anche quelli che danno ai futuri adulti la possibilità di crescere educativamente, fisicamente e dal punto di vista socio-emozionale. Ecco dunque che anni fa abbiamo iniziato a parlare per la prima volta di povertà educativa come quel fenomeno che priva i più piccoli e giovani delle possibilità di apprendere, sperimentare e costruirsi il proprio futuro.
Oggi questo tipo di fenomeno si affianca a quello della povertà educativa digitale; in un mondo dove le tecnologie digitali fanno sempre più parte della sfera personale, educativa e relazionale, viene da sé che non possiamo prescindere il discorso sulla povertà educativa senza la sfera digitale.
Povertà educativa digitale: definizione
La povertà educativa digitale, come definita dalla nostra Organizzazione, è associata alla privazione delle opportunità per apprendere, ma anche sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, attraverso l’utilizzo responsabile, critico e creativo degli strumenti digitali.
Molto simile alla povertà educativa, la povertà educativa digitale si rifà al concetto di possibilità: possibilità di costruirsi un futuro, pieno di opportunità, che possa spezzare il circolo vizioso della povertà materiale che si autoalimenta appunto con la povertà educativa.
Come la pandemia ha fatto emergere il fenomeno
La pandemia da COVID-19 ha colpito duramente le bambine, i bambini e le/gli adolescenti anche nel nostro Paese. Il confinamento, e la chiusura, per lungo tempo, delle scuole e la crisi economica che ne è derivata, hanno incrementato il numero di coloro che vivono in povertà e generato una vera e propria perdita educativa, testimoniata dall’aumento della dispersione scolastica, e del numero di studenti e studentesse che non raggiungono le competenze minime in matematica o lettura.
L’emergenza, ha però fatto emergere questa nuova forma di povertà educativa digitale, fino ad ora poco considerata. L’utilizzo della didattica a distanza, ha infatti rivelato la presenza, nel nostro paese, di forti disuguaglianze ‘digitali’, non solo nella disponibilità di connessioni o dispositivi, ma anche e soprattutto nelle competenze e capacità nell’utilizzo di tali strumenti.
Competenze oggi determinanti per crescere in un mondo globalizzato e sempre più connesso, dove la realtà virtuale è divenuta parte integrante delle vite delle persone, ed in particolare dei/delle minori. E che si riferiscono non soltanto l’apprendono grazie alle tecnologie, ma anche alla definizione, attraverso le stesse, della propria immagine e del proprio, essere, del rapporto con gli altri e con il mondo circostante.
Educazione digitale a scuola: articoli di approfondimento
È essenziale introdurre l’educazione digitale nella didattica per poter formare dei futuri adulti consapevoli dell’utilizzo delle tecnologie digitali. Non bisogna però pensare che il digitale sia e possa diventare una materia a sé stante, è fondamentale pensarlo come una competenza trasversale.
Attraverso il nostro blog, con il contributo di docenti, esperti e altre figure competenti, abbiamo scritto diversi articoli sul tema del digitale a scuola:
- "Patti di comunità in risposta alle sfide tecnologiche".
- "Apprendimento digitale: opportunità e sfide".
- "L'educazione civica digitale e il ruolo della scuola".
Educazione digitale a casa: articoli di approfondimento
Anche nel contesto famigliare, così come lo è per la didattica, anche quella digitale può essere coltivata e trasmessa. Per quanto possibile genitori e adulti di riferimento possono affiancare i più piccoli nell’apprendimento delle e con le tecnologie digitali.
Soprattutto come conseguenza della DaD la spinta all’uso digitale nelle case si è fatta più impellente; abbiamo dunque scritto diversi articoli a riguardo in supporto di genitori e adulti alle prese con le tecnologie digitali:
- "Fake news: consigli per genitori".
- "Sharenting: cosa significa e quali sono i rischi per i bambini".
- "Apprendimento precoce a distanza: la DaD per bimbi 0-6".
Garantire l’accesso alle tecnologie digitali
Lavoriamo nel nostro Paese per contrastare la povertà educativa e la povertà educativa digitale al fine di garantire a tutte e tutti l’accesso all’istruzione e la possibilità di seguire propri sogni e asprazioni.
Quest’anno, oltre al lavoro sul campo, abbiamo deciso di organizzare un evento molto importante con l’obiettivo di condividere proposte e interventi concreti per superare le disuguaglianze che la pandemia ha generato o aggravato: si chiama IMPOSSIBILE2022 e si terrà a Roma dal 19 al 22 maggio, per la promozione di uno spazio di confronto sui diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti.
Scopri di più sull'evento: visita la pagina dedicata a "IMPOSSIBILE2022".
È necessario quindi non soltanto garantire, a tutti i bambini, le bambine e le/gli adolescenti, l’accesso alle tecnologie digitali a scuola e nelle loro abitazioni, ma anche, e soprattutto, promuovere interventi volti ad ‘attrezzare’ i/le minori ad un utilizzo corretto e consapevole, in modo da cogliere appieno tutte le opportunità educative e di crescita, che questi strumenti possono offrire. A partire dalla scuola, ma anche con il concorso della comunità, dei genitori e delle stesse aziende private, soprattutto i gestori delle piattaforme virtuali maggiormente frequentate dai minori.