L’importanza dello sviluppo psicomotorio nei primi 1000 giorni di vita

Come dimostra la scienza, i primi mille giorni dalla nascita di una bambina e di un bambino e nelle ultime settimane di gravidanza avviene un processo straordinario: la rapidissima crescita delle cellule del cervello,  i neuroni. Connettendosi tra di loro come rami di un albero foltissimo, creano circuiti e reti cerebrali. 

Nasce una sorta di foresta che sarà la sede di competenze e abilità future, come il linguaggio, le emozioni, le capacità di scelta e il ragionamento, la memoria, la capacità motoria e tante altre funzioni, alcune della quali arriveranno a piena maturazione addirittura intorno ai vent’anni. Francesca Donnicola, pedagogista della cooperativa Santi Pietro e Paolo Patroni di Roma, partner implementatore delle attività dello Spazio Mamme di Save the Children nella città di Brindisi, realtà aderente alla Rete Zero-Sei, ci aiuta a capire l’importanza di questo processo nei primi 1000 giorni di vita di un bambino. 

Da cosa dipende lo sviluppo psicomotorio 

Mentre questo processo si compie in maniera del tutto naturale, intervengono dei fattori esterni o ambientali, dotati di una formidabile capacità: migliorare lo sviluppo cerebrale o addirittura proteggere il processo da “errori” di produzione. Spiegamoci meglio:

Il cervello non cresce automaticamente, ma risente molto di stimoli ed esperienze che provengono dall’ambiente. Tutto che catturiamo da esso, porta a modificare le cellule nervose che sviluppano la capacità di agganciarsi meglio tra di loro, potenziando tutte le competenze future. 

Dobbiamo immaginare i neuroni come dei piccoli germogli che hanno necessità di cure per fiorire il più possibile, e queste accortezze sono gli stimoli vocali della voce di mamma e papà, i giochi mobili sulla culla, le carezze del contatto fisico, il cibo che smorza la fame, i colori e le luci che catturano l’attenzione, incuriosiscono e alimentano il desiderio di esplorare il mondo. Quando i germogli non sono alimentati dall’ambiente esterno, il cervello seguendo una legge di “risparmio energetico” abbatterà i neuroni inutilizzati che perdono la capacità di connettersi con gli altri epian piano si spegneranno fino alla definitiva “potatura”.

In questa virtuosa interazione con il mondo esterno la bambina o il bambino sono  fin da subito protagonisti e ben presto agiranno nell’ambiente in autonomia, modificandolo e adattandolo.

IL MOVIMENTO: L’ALBA DELL’INTELLIGENZA

Non appena la bambina o il bambino compie piccoli movimenti, costruisce delle memorie corporee che saranno legate a tutte le altre esperienze future che si incastoneranno come preziosi diamanti dando vita a trame emotive, relazionali, cognitive sempre più complesse.

I movimenti daranno forma alla sua mente, i segnali che provengono dal corpo daranno vita a impalcature sempre più complesse e ricche di capacità, il corpo lo aiuterà a percepire la realtà esterna e diventerà sempre più capace di dominare e di comprendere la causa-effetto delle azioni e pian piano dar vita ad un pensiero sempre più raffinato e astratto. 

Seguendo delle tappe precise, mentre lo sviluppo motorio migliora, si affinano anche le abilità di compiere gesti sempre più logici, chiamati prassie e man mano che le abilità si specializzeranno la bambina e il bambino aumenteranno la capacità di rappresentare sé stessi e il mondo. 

La psicomotricità ci insegna che le prassie sono quelle capacità di eseguire una serie di atti motori coordinati che si concretano in azioni di significato anche la semplice sequenza motoria del gattonamento è una prassia che ha per finalità il movimento, cioè lo spostamento fisico da un posto ad un altro. 

LA COSTRUZIONE DEI CONCETTI ASTRATTI A PARTIRE DALL’ESPERIENZA MOTORIA 

Abbiamo detto che lo sviluppo neuromotorio, se avviene all’interno di un ambiente di vita stimolante, forma la mente e di conseguenza arricchisce il bagaglio conoscitivo della bambina o del bambino. Tutte le sue esperienze motorie li aiuteranno a realizzare quell’insieme di processi più alti e astratti come l’immaginazione, la capacità di pianificare e attivare processi logici.

La mente non è mai staccata dal corpo e, come il pensiero, si nutre di esperienze, di sensazioni, di un corpo in movimento, che esplora e che agisce nel mondo. Il movimento aiuta a realizzare quell’insieme di cambiamenti evolutivi che portano un bambino ad essere capace di essere-nel-mondo, dotato di una sua identità e di un proprio bagaglio emozionale e creativo.

ATTIVITA’ LUDICHE PER LA MEMORIA 

Il gioco è l’attività principale attraverso il quale la bambina o il bambino sperimenta la realtà, sia interna che esterna. Fino ai 20 mesi il gioco del bambino sarà principalmente incentrato sul gioco di fortuna e della sorpresa, della ricerca di senso della realtà. Interessanti saranno tazzine, piatti, giochini di forme, giochi in cui è importante per lei o per lui stabilire una relazione o che ne non da suscitano il loro interesse, come il gioco di percezione e di scoperta.

Man mano che le sue abilità motorie crescono il gioco cambia e il movimento inizia ad avere un ruolo da protagonista. Sperimentare il proprio corpo nel gioco aumenta quella sensazione di sperimentare sé stessi e di dominare la realtà che lo circonda tramite le sue abilità sempre più affinate. Il gioco simbolico, il “far finta di”, è sostituito dal desiderio di realizzare giochi di vertigine, a loro volta sostituiti intorno ai 5 anni dai giochi in cui la bambina o il bambino hanno il potere della conduzione e della sfida.

Il gioco cambia, la mente si arricchisce e le bambine e i bambini conoscono e  interiorizzano le esperienze, diventando sempre più competenti, supportati da un ambiente ricco e da un corpo sempre più abile

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