“Dipendenza da internet” in bambini e adolescenti: 4 sintomi per riconoscerla
Al giorno d’oggi siamo tutti iper-connessi, sempre. L’utilizzo della rete e delle nuove tecnologie fa ormai parte delle nostre vite, tuttavia è importate non perdere di vista l’importanza di un uso consapevole e controllato di internet. Disturbi comportamentali legati ad un uso improprio di questi mezzi sono infatti un rischio sempre più frequente per la salute psico-fisica e le relazioni sociali, soprattutto dei minori.
Che cos’è la dipendenza da Internet
La "dipendenza da Internet" nell'adolescenza può essere una vera e propria sindrome: riguarda ragazzi e ragazze che non riescono a farne a meno e, privati della Rete, provano un forte disagio che non attenuano in nessun altro modo. Ma al di là della patologia, piuttosto rara o molto estrema, un abuso di Internet e delle tecnologie è sempre negativo.
Lo studio di questo fenomeno è in corso già da diversi anni, ma individuare in senso univoco una “dipendenza da internet” è abbastanza complesso per due ordini di problema. In primo luogo, non esiste un parametro oggettivo secondo cui categorizzare il concetto di utilizzo “eccessivo” di internet. In secondo luogo, non è raro che l’uso incontrollato della rete e dei social network (attraverso pc o smartphone) nasconda o derivi da altri tipi di problematiche.
Da un recente studio emerge che il 5% dei giovani tra i 14 e i 21 anni è moderatamente dipendente da internet e lo 0,8% è seriamente dipendente. La ricerca sottolinea come il fenomeno possa includere la dipendenza dai social network, il gioco online, lo shopping o i siti pornografici. Inoltre, la dipendenza da internet e dai social network è stata ampiamente associata alla sindrome Hikikomori, nuovo fenomeno di isolamento sociale.
Dipendenza da cellulare in adolescenza
Cellulare e tecnologie digitali, soprattutto durante l’adolescenza, hanno assunto sempre più un ruolo sociale. Sono parte integrante della vita dei bambini, delle bambine e di ragazzi e ragazze in quanto strumenti di comunicazione e relazione, di informazione, studio, creatività e, soprattutto, di partecipazione. Inoltre, l’accesso a internet per i più giovani avviene prevalentemente dallo smartphone, come strumento immediato e portatile: da un’indagine del Censis del 2018 risulta che solo il 27% dei ragazzi/e intervistati si connetta dal PC.
Tuttavia è legittimo domandarsi come e se sta cambiando il rapporto dei propri figli/e con lo smartphone a tal punto da parlare di dipendenza.
dipendenza da internet, i sintomi
Nonostante non esista un criterio univoco per definire in quali casi una persona sia stata colpita da "dipendenza da internet", è importante fare attenzione nel caso si manifestino uno o più dei seguenti sintomi:
- Si trascorre tanto tempo online da perdere la percezione dei propri bisogni primari, come il sonno e la fame.
- Si sviluppano sentimenti di rabbia, tensione, ansia o depressione quando non si può accedere alla rete.
- Il bisogno di essere online aumenta sempre di più e, parallelamente, si manifesta la necessità di possedere accessori sempre migliori per il computer e per il suo utilizzo.
- Si ricorre a discussioni e bugie, soprattutto quando si parla del tempo trascorso online. Si manifestano segnali di isolamento sociale e scarsi risultati in ambito scolastico.
Cosa fare se un minore ha sviluppato dipendenza da internet
Se si ha il sospetto che un minore possa essere stato colpito da questo tipo di patologia, il primo strumento nelle mani dell’adulto di riferimento è quello di mantenere un dialogo aperto con il bambino/a o ragazzo/a.
È importante mantenere un atteggiamento di ascolto e non ricorrere subito a divieti e punizioni. Il genitore ha un ruolo chiave nell’educazione del minore e una buona relazione adulto-adolescente può contribuire significativamente a prevenire il rischio di dipendenza.
Ecco alcune azioni possibili:
- prima di tutto informati, cerca di conoscere il mondo online che i tuoi figli/e frequentano e con il quale interagiscono così tanto;
- crea un dialogo sull’essere online, fatti raccontare cosa amano fare in Rete e confrontati su ciò che invece fai tu;
- chiedi loro come si proteggono online e cerca di insegnare loro come tutelarsi;
- crea momenti per fare cose insieme su Internet: puoi, ad esempio, trovare un interesse o un hobby comune online;
- man mano che crescono, rivedi le regole: quanto tempo utilizzare internet al giorno, cosa fare e non fare sui social, come gestire le password o i contatti con gli sconosciuti.
Se la situazione è grave e gli strumenti educativi si sono rivelati insufficienti, è bene rivolgersi al proprio medico di base o al pediatra per essere indirizzati ai servizi di supporto psicologico presenti sul territorio (consultori familiari, servizi di Neuropsichiatria Infantile, centri specializzati sulle dipendenze).
Per maggiori informazioni visita il sito di Generazioni Connesse.
Per approfondire:
Viviamo in un tempo in cui la vita dei bambini è “datificata”, registrata e condivisa sul web. Sfoglia la XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali” in cui esploriamo le opportunità e i rischi che bambini, bambine e adolescenti stanno affrontando dentro la nuova rivoluzione dell’onlife e di una vita spesa tra reale e virtuale.
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