In Grecia negato ai bambini rifugiati il diritto all’istruzione

Il Governo greco sta escludendo dal sistema scolastico 20 mila bambini rifugiati e richiedenti asilo presenti sul territorio, nonostante i fondi ricevuti proprio per fornire educazione ai più piccoli.

Secondo uno studio portato avanti insieme al Greek Council for Refugees (GCR), solo il 15% dei bambini che vivono nei campi profughi frequenta la scuola, mentre nei Centri di Accoglienza e Identificazione (RIC) il tasso di frequenza scende allo 0,3%, con solo 7 bambini su 2.900 che accedono alle lezioni. Un’esclusione ancor più grave per i bambini provenienti dall'Afghanistan e dall'Iraq, che sono quelli con il livello di istruzione più basso e più di un terzo di loro non ha mai frequentato la scuola.

Crisi educativa

Di fronte a questi numeri abbiamo chiesto insieme al GCR un’azione urgente del governo greco e dell'Unione europea per trovare una soluzione al bassissimo numero di minori rifugiati che hanno accesso alla scuola in Grecia. Le conseguenze del Covid-19 si sono sommate alla mancanza di personale, l'assenza di mezzi di trasporto e l'ostilità della comunità, causando una situazione critica in vista del nuovo anno scolastico.

Non solo sulle isole è grave la situazione educativa dei bambini, anche nella Grecia continentale le prospettive dei bambini di ricevere un’educazione di qualità sono tragiche.

Le misure per il contenimento del Covid-19 hanno peggiorato anche la situazione, specialmente nei campi, dove i bambini sono rimasti esclusi dalla DAD per l’assenza di wi-fi o delle tecnologie necessarie come tablet, laptop o smartphone. 

Problemi anche per la mancanza di personale, l'orario delle lezioni e la mancanza di servizi di trasporto.

Chiediamo quindi al Governo greco di dare istruzioni chiare a tutti gli enti e il personale coinvolto, comprese le direzioni regionali, le direzioni dell'istruzione e le direzioni scolastiche, definendo il loro obbligo di far iscrivere e facilitare la frequenza scolastica di tutti i bambini che vivono in Grecia, a prescindere dal loro status giuridico. 

Per approfondire leggi il comunicato stampa.
 

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