Giornata Mondiale contro il lavoro minorile: l'impatto del covid-19
Un allarme alla vigilia della Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, il COVID-19 potrebbe aumentare drasticamente il numero di bambini che non accedono all’istruzione. Secondo le nostre stime, oltre 10 milioni di minori rischiano di non poter tornare a scuola, aggiungendosi così ai 258 milioni che già non avevano accesso all’istruzione prima della diffusione del virus.
La perdita di giorni scolastici in pandemia
Durante la pandemia di Covid-19, i giorni di scuola persi ha aumentato gravemente l’esposizione di bambine, bambini e adolescenti al rischio di sfruttamento del lavoro minorile, matrimoni precoci e gravidanze.
In quest’ultimo anno i minori dei paesi più poveri hanno perso il 66% in più di giorni di scuola rispetto ai coetanei che vivono nei paesi più ricchi. Una condizione che peggiora per le bambine e le ragazze che nei paesi più poveri hanno perso, in media, il 22% in più di giorni d’istruzione rispetto a bambini e ragazzi.
Essere fuori dal sistema scolastico significa un cambiamento drastico nella vita di bambine e ragazze. Lo scorso anno abbiamo infatti registrato un drammatico aumento di matrimoni precoci e gravidanze in età adolescenziale, stimando 2,5 milioni di ragazze in più a rischio di matrimoni precoci nell'arco di cinque anni e un aumento fino a un milione delle gravidanze adolescenziali nel 2020.
Investire sull’educazione
Per affrontare la più grande emergenza educativa dei nostri tempi, chiediamo ai leader del G7 e agli altri governi di impegnare 5 miliardi di dollari per la Global Partnership for Education per i prossimi cinque anni e ai governi nazionali di aumentare il budget per l'istruzione. I ministri dell'istruzione devono definire delle roadmap chiare affinché tutti i bambini rientrino a scuola in sicurezza quando sarà il momento e migliorino la propria istruzione. Non solo i finanziamenti all’istruzione, è fondamentale preparare scuole, bambini e insegnanti per un ritorno sicuro a scuola e all'apprendimento, migliorando gli interventi non strettamente farmaceutici nelle scuole come l’areazione, l’acqua e i servizi igienico-sanitari.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.