Il ruolo di smartphone e social media nei viaggi dei minori migranti
Ogni storia, di un migrante o rifugiato, è unica ma se esiste un filo conduttore che unisce e accomuna tutti coloro che sono soggetti a emergenze, conflitti o povertà: quel filo è probabilmente la tecnologia della connessione mobile.
La connessione mobile, e il conseguente uso dei social network, sta cambiando le migrazioni. Per questo, abbiamo condotto una ricerca e abbiamo voluto raccogliere le testimonianze di alcuni minori migranti non accompagnati arrivati in Italia, sul loro utilizzo delle tecnologie digitali in tutte le fasi del loro viaggio, dall’idea di partire fino alla permanenza in Italia.
Nel primo Atlante dei minori stranieri non accompagnati in Italia, uno spazio è dedicato ai risultati della ricerca e al ruolo di smartphone e social media nei viaggi dei ragazzi. Perché sono importanti?
Per decidersi a partire
Le nuove tecnologie, internet e in particolare i social media, spesso sono tra le fonti dove i giovani trovano le loro ragioni per partire. Dalla ricerca condotta lo scorso anno emerge che i dati sull’accesso a internet prima della partenza variano fortemente a seconda del paese d’origine dei ragazzi. Il tasso più alto si registra tra i ragazzi egiziani, mentre per i ragazzi provenienti da contesti sub-sahariani le possibilità di accesso risultano scarse o nulle.
Per organizzare il viaggio
Lo smartphone risulta molto utile anche per organizzare le prime fasi del viaggio, per capire quali percorsi prendere, contattare le persone che possono aiutare a raggiungere i diversi luoghi di destinazione o trovare rifugio e riparo, presso conoscenti o semplicemente connazionali durante le tappe del lungo cammino.
I rifugiati si connettono ai social network anche per poter rimanere in contatto con gli altri migranti durante ogni fase del proprio viaggio.
La connettività mobile apre le porte a informazioni salva-vita: la segnalazione della presenza di predoni sul percorso, l’improvvisa chiusura di un percorso, lo scoppio di un conflitto o anche solo le informazioni sulle condizioni meteorologiche, aiutano a modificare in tempo reale le proprie scelte ed evitare imprevisti e pericoli.
Per raccogliere informazioni
Una mancanza di informazioni fidate e rilevanti sulle scelte migratorie migliori, o la presenza di informazioni errate e svantaggiose, fa sì che spesso i migranti prendano decisioni rischiose e fatali per la loro incolumità.
Poter comunicare e condividere informazioni sia con chi è in viaggio che con coloro che sono rifugiati in un paese rappresenta un’opportunità da cogliere: al fine di migliorare le loro scelte ma anche per generare informazioni attendibili.
Per avere sempre una bussola che indichi il cammino
Lo smartphone gioca un ruolo fondamentale come navigatore GPS durante i viaggi dei ragazzi. I racconti confermano questa fondamentale funzione anche per coloro che non sono in possesso di uno smartphone, ma usano la rete per orientarsi.
Per sentirsi meno soli
Il telefono è anche lo strumento più utilizzato per sentire e rassicurare i familiari a casa. Il cellulare rappresenta spesso l’unico legame con chi si è lasciato, per sentire la loro voce o vedere le fotografie dei volti cari scattate prima di partire.
Per riprendere a vivere
Anche quando il viaggio è concluso e i giovani hanno raggiunto l’Italia, le tecnologie digitali hanno una funzione fondamentale per i ragazzi che arrivano da soli e sono una fonte importante di opportunità, poiché consentono di soddisfare bisogni affettivi, di socialità e di integrazione.
L’accesso a internet permette di mantenere il contatto con la famiglia e con gli amici, di fare nuove conoscenze, di svagarsi, di pianificare i prossimi passi nel percorso di integrazione nel paese.
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