Da oggi insieme per rendere possibile ciò che sembra impossibile
Con l’evento “IMPOSSIBILE2022 - Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora.” intendiamo rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo, attraverso un ricco programma di incontri, workshop e momenti di mobilitazione, in cui i protagonisti attivi saranno proprio ragazze e ragazzi. Per le 4 giornate è prevista la partecipazione di 900 persone da tutta Italia tra ospiti, operatori dell’infanzia e dell’adolescenza, giovani e volontari.
Come sosteneva provocatoriamente un secolo fa Eglantyne Jebb, la fondatrice di Save the Children, “Non c’è nessuna insita impossibilità nel salvare i bambini del mondo. È impossibile solo se ci rifiutiamo di farlo”, ma, lei stessa sottolineava con chiarezza che, per salvare i bambini sono necessarie conoscenze, risorse e volontà. Tre condizioni operative indispensabili per raggiungere l’obiettivo.
Il punto di partenza
Negli ultimi decenni le condizioni di vita dei bambini e delle bambine nel mondo hanno visto alcuni progressi, ma l’effetto combinato di conflitti, crisi climatica e pandemia ha interrotto il trend positivo allargando ancora di più la forbice delle disuguaglianze. Se da un lato la comunità internazionale si sta mobilitando per apportare un cambiamento, le risorse impegnate si vanno ad orientare sempre di più su priorità che non riguardano direttamente il futuro di bambine e bambini e quello del pianeta nel quale vivranno.
Nei paesi più fragili, ma non solo, decine di milioni di bambini stanno perdendo la casa, la scuola, il cibo necessario, la salute fisica e mentale. Abbiamo le drammatiche testimonianze dell’attuale conflitto in Ucraina, che ha cancellato l’infanzia di un bambino ogni secondo dall’inizio dell’escalation, costringendolo a lasciare tutto e fuggire sotto le bombe. L’effetto domino della guerra, porta con sé altre crisi, tra cui quella del grano e dell’energia, che stanno ampliando la più grave emergenza fame del 21° secolo.
Ma la guerra in Ucraina, non è l’unica sui bambini, perché i combattimenti nelle aree di conflitto più pericolose al mondo riguardavano già quasi 200 milioni di bambini, il numero più alto mai raggiunto in un decennio. Inoltre, la violenza sempre maggiore delle armi sui civili moltiplica anche il numero dei bambini sfollati. Ma a produrre gli sfollamenti maggiori, tre volte più numerosi rispetto alle guerre, è la crisi climatica che minaccia oggi oltre 1 miliardo di bambine e bambini nel mondo.
Anche il Covid ha fortemente aggravato, con i suoi effetti, le disuguaglianze, basti pensare che nel mondo, 117 milioni di bambini sono ancora senza scuola e nei paesi più poveri si sono persi il 66% di giorni di scuola in più rispetto ai paesi ricchi. Ma le conseguenze della pandemia non devono distogliere l’attenzione da un problema che era già esistente e che riguardava 260 milioni di bambini che non frequentavano le lezioni anche prima della diffusione del virus. Un trend negativo alimentato sempre di più dagli adulti che hanno trascurato la risorsa più preziosa, lasciando che più di 468 milioni di bambini compissero 10 annisenza aver acquisito le competenze di alfabetizzazione di base. Inoltre l’Italia è tra i paesi più “ingiusti” in Europa con i bambini, i quali hanno il triplo delle possibilità di trovarsi in povertà assoluta rispetto agli over65.
Il deficit educativo in Italia è preoccupante, poiché compromette il futuro di bambini e adolescenti, e ciò è dimostrato dai dati sulla dispersione scolastica implicita, cioè il mancato raggiungimento del livello minimo di competenze alla fine della scuola superiore, che riguarda quasi la metà degli studenti (45% in italiano, 51% in matematica), ma anche 876 mila bambini della scuola dell’infanzia hanno sofferto della discontinuità e frammentazione nei primi passi del loro percorso educativo.
Il lavoro di Impossibile 2022
Da queste principali problematiche e situazioni, partiranno le nostre discussioni sull’impossibile, uno spazio di lavoro e confronto che prenderà spunto da alcune prime proposte sull’infanzia emerse dai 5 “cantieri tematici”, identificati come prioritari sui cui intervenire: conflitti e la crisi climatica; le migrazioni; il diritto all’educazione e la lotta alla povertà; la rigenerazione dei territori della crescita dei bambini; la valorizzazione dei talenti.
“Oggi il monito di Eglantyne Jebb è più che mai attuale. Abbiamo bisogno di più risorse e soprattutto dobbiamo spenderle bene e investire sull’infanzia. Abbiamo dati e conoscenze, ma non li mettiamo in rete e non li utilizziamo adeguatamente per interpretare e agire su quello che accade. Questo è frutto di un’enorme indifferenza e di una distrazione collettiva nei confronti delle urgenze chiare e forti dei bambini. È di cruciale importanza, ad esempio, essere certi che in Italia i fondi del PNRR e della Child Guarantee siano impiegati al meglio per eliminare la disparità di servizi essenziali per l’infanzia nei vari territori, privilegiando quelli più svantaggiati. Così come occorre agire subito a livello internazionale affinché le risposte ad alcune crisi in corso, come quella climatica e alimentare, non siano più solo interventi di mitigazione del danno. Al contrario, bisogna fare in modo di analizzare e mappare i fenomeni e le aree dove maggiori sono i bisogni e predisporre azioni di prevenzione, monitorando i progressi fatti. Ma tutto questo può essere realizzato, solo se alla base c’è una reale volontà politica di investire sull’infanzia, invertire la rotta rispetto al passato e creare nuove alleanze che coinvolgano, con un approccio creativo, pubblico, privato e non profit”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.
Tra le principali proposte in discussione per l’Italia si segnalano il raddoppio dell’investimento sul piano nazionale della Child Guarantee, mensa scolastica gratuita nella primaria, formazione di 30mila nuove educatrici ed educatori per i nuovi asili nido e poli zero-sei, incentivi economici e formazione per dirigenti e docenti impegnati nei territori con maggiore povertà educativa e piani di rigenerazione degli stessi territori con standard educativi di qualità.
A livello internazionale, riguarderanno la proposta di schierare esperti di protezione dell'infanzia nelle missioni internazionali ONU, UE, NATO per prevenire e sanzionare le gravi violazioni nei conflitti, il rilancio del piano globale clima oltre i 100 miliardi all’anno promessi e non raggiunti, l’incremento dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano fino allo 0.7% del PIL entro il 2030 e reintegrazione dei fondi utilizzati per rifugiati e assistenza umanitaria in Ucraina. In Europa, si ragionerà sull’adozione di un atto omogeneo per la protezione dei minori migranti in base al loro “superiore interesse”, che assicuri protezione, percorsi di migrazione legale e di rapido ricongiungimento familiare.
Rendere possibili le sfide per il futuro dei bambini
Riguardo le drammatiche conseguenze delle disuguaglianze che stanno diventando ogni giorno più gravi per i bambini, il Presidente di Save the Children Italia, Claudio Tesauro, ha commentato: “Stiamo affrontando grandi emergenze legate a crisi globali, fortemente interconnesse tra loro, e mai come ora dobbiamo imprimere una svolta concreta e scommettere sui bambini. Per farlo, abbiamo messo a fuoco cinque impegni che sembrano “impossibili” ma sono, in realtà, alla nostra portata. Portiamo sul tavolo di lavoro in questi quattro giorni dati di contesto salienti, che ci possono orientare, e proposte operative concrete che potranno essere condivise, discusse e potenziate con il contributo di tutti, e che, ci auguriamo, possano entrare nell’agenda di azione del nostro Paese. L’obiettivo è, da un lato, invertire il trend di impoverimento dei bambini nel nostro paese e l’inattività dei giovani senza lavoro e prospettive di formazione, grazie ad una scuola e un percorso educativo intenso e di qualità sin dall’infanzia, in tutti i territori, e in particolare in quelli più svantaggiati e carenti di opportunità. Dall’altro, potenziare il contributo concreto che l’Italia e l’Europa possono dare per proteggere dalle emergenze e sostenerli nello sviluppo.”
Il Presidente di Save the Children Italia, aprirà i lavori questa mattina alle ore 9:30, presso l’Acquario Romano, insieme ad Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Fabiana Dadone, Ministro per le Politiche Giovanili, con la partecipazione di Monica Maggioni, Direttrice del TG1 Rai.
Durante l’intero programma, dal 19 al 22 maggio, IMPOSSIBILE2022 sarà presente anche online dalle ore 8:30 alle 22 con una serie di momenti live per riflettere e confrontarsi sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza messe a dura prova dagli effetti della pandemia, dai conflitti in atto, dalla crisi alimentare, dalle disuguaglianze e della povertà materiale ed educativa. In particolare, il 19 e il 20, dalle ore 18 alle 22, è prevista la diretta sui canali social di Save the Children e Tlon, con Andrea Colamedici e Maura Gancitano, filosofi, scrittori e ideatori di Tlon, per dialogare con 30 esperti di impossibile e per riflettere insieme su un futuro che diventi possibile.
Tutti i dettagli del programma dell’evento sono disponibili sulla pagina di IMPOSSIBILE 2022.
I media partner dell’evento IMPOSSIBILE2022, che ha il patrocinio di Rai per il Sociale, sono l’agenzia ANSA, Rai News 24, Rai Radio 3, Vanity Fair e Internazionale Kids e Tlon.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.