Child Atlas: i dati sulle disuguaglianze dei bambini nel mondo
Il mondo stenta a raggiungere i 17 Obiettivi delle Nazioni Unite entro il 2030, mettendo così a rischio la vita e il futuro di milioni di bambini e bambine.
Lanciamo oggi, in vista del vertice dei leader mondiali sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) di New York del 18 e 19 settembre, Child Atlas, un nuovo strumento di raccolta dati che mette in luce le disuguaglianze dei bambini nel mondo. Dai dati emersi, ecco i 5 modi su come la disuguaglianza colpirà i bambini entro il 2030, se non si agisce subito.
Child Atlas e le disuguaglianze le colpiranno i bambini
Child Atlas è una nuova piattaforma di dati per visualizzare, confrontare, analizzare e comprendere le condizioni delle bambine e dei bambini a livello globale. I dati emersi dall’analisi Child Atlas destano preoccupazione.
Sulla base degli attuali ritmi di progresso, nei prossimi 7 anni, ovvero il tempo rimasto al mondo per raggiungere gli SDGs, ecco i 5 dati su come le disuguaglianze le colpiranno i bambini entro il 2030.
- 1. 2 bambini su 5, ovvero 392 milioni dei 922 milioni di bambini, che inizieranno la scuola nei prossimi sette anni non saranno in grado di leggere e comprendere un semplice testo entro l’età di 10 anni. Con riferimento all'Obiettivo 4 degli SDGs, incentrato sulla garanzia che tutti i bambini ricevano un'istruzione di qualità, questa statistica rivela come la maggior parte dei minori nel mondo continuerà a perdere opportunità se i leader globali non intraprenderanno azioni drastiche per correggere la rotta.
- 2. Dei 942 milioni di bambini nati tra oggi e il 2029, 31,6 milioni non sopravvivranno abbastanza per festeggiare il loro quinto compleanno.
- 3. 1 bambino su 5 sarà rachitico a causa della malnutrizione.
- 4. Dei 414 milioni di ragazze che finiranno la scuola primaria entro il 2030, 67 milioni si sposeranno prima di compiere 18 anni.
- 5. 4 bambini su 5, pari a 2,6 miliardi, vivranno almeno un evento climatico estremo.
Il nuovo strumento Child Atlas consente ai leader mondiali e alla società civile di comprendere meglio perché alcuni gruppi di bambini restano indietro e come la disuguaglianza e la discriminazione stanno influenzando il progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Un utile strumento per invertire la rotta, ma bigogna agire subito!
Obiettivi di Sviluppo sostenibile: a che punto siamo?
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, anche chiamati SDGs, sono un programma d’azione basato su 17 Obiettivi concordati da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) nel 2015 per il miglioramento del sistema globale. Rappresentano un progetto condiviso per la pace e la prosperità per le persone e per il pianeta, con un appello urgente all’azione da parte di tutti i Paesi – ad alto, medio e basso reddito – in una partnership globale. Queste missioni prefissate, ad oggi hanno raggiunto il punto medio di attuazione, ma appena 1 su 10 di essi è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030.
“Gli SDGs rappresentano la migliore bussola di cui disponiamo per tracciare una via d’uscita e per costruire un pianeta più verde e più equo per tutti i bambini. La partecipazione dei minori è fondamentale per perseguire con successo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e, in ultima analisi, per garantire i loro diritti, tra cui quello di esprimere le proprie opinioni e partecipare al processo decisionale pubblico su questioni che riguardano la loro vita” ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children International.
Il nostro contributo per gli SDGs
Anche noi abbiamo contribuito a definire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la relativa Agenda 2030, che riconosce i bambini come agenti di cambiamento.
Sottolineamo inoltre, la necessità cruciale di un approccio di collaborazione multi-stakeholder con i giovani, il settore privato, le istituzioni e le organizzazioni internazionali. Questo sarà il tema centrale di un evento che si terrà giovedì 21 settembre a New York, dal titolo “Catalyzing Change. Companies and Youth Accelerating the SDGs”, al quale parteciperanno Istia, un giovane delegato del Bangladesh, la presidente del Consiglio di amministrazione di Save the Children International, Angela Ahrendts, DBE, il presidente e amministratore delegato di Save the Children US, Janti Soeripto, la responsabile del Global Compact delle Nazioni Unite per i diritti dei lavoratori, Griet Cattaert, nonché i rappresentati di aziende partner come Accenture, Lavazza group, P&G e Salesforce.
Per approfondire leggi il comunicto stampa.